Catania, per l'ex Mulino di Santa Lucia “Diversi soggetti interessati” - QdS

Catania, per l’ex Mulino di Santa Lucia “Diversi soggetti interessati”

redazione

Catania, per l’ex Mulino di Santa Lucia “Diversi soggetti interessati”

Vittorio Sangiorgi  |
venerdì 03 Giugno 2022

Nel 2000 venne acquisito per diventare un centro commerciale, ma da alloraha affrontato una lunga serie di diatribe burocratiche e giudiziarie, finendo preda di incuria e vandalismi

CATANIA – Una ferita nel centro di Catania, un’opportunità per la città mai sfruttata appieno e diventata, giocoforza, un ecomostro. Potremmo usare questa definizione lapidaria per descrivere la vicenda dell’ex Mulino Santa Lucia, l’imponente complesso edilizio sito in Via Cristoforo Colombo, a due passi dal porto del capoluogo etneo. Una storia pluriventennale iniziata nel 2000, quando l’edificio veniva acquisito per diventare un centro commerciale.

Poi una lunga serie di diatribe burocratiche e giudiziarie: il passaggio da una società all’altra, il tentativo di cambiare la destinazione d’uso, il sequestro ad opera della Procura ed una lunga querelle tribunalizia conclusasi con la sconfitta della tesi accusatoria circa l’abuso edilizio e la consequenziale assoluzione di tutti gli indagati. Nel contempo, però, l’intervenuta liquidazione della società proprietaria, Acqua Marcia immobiliare di Francesco Bellavista Caltagirone, ha creato un’ulteriore fase di stallo. Fase di stallo in cui degrado, incuria e vandalismo hanno preso il sopravvento. Facciate deturpate, interni trasformati in discariche, stanze occupate abusivamente.

Il Comune, dal canto suo, ha tentato di risolvere positivamente questa intricata vicenda, provando a rilevare il bene per sanare la ferita e restituirlo alla collettività. Intenzione che non si è concretizzata, sia per il dissesto finanziario che grava su Palazzo degli elefanti sia per le intrinseche dinamiche dello stabile. L’ex mulino, come altri beni della società di Caltagirione, è infatti compreso nella procedura di vendita gestita dal tribunale di Roma, che ha nominato quale advisor la società Coldwell Banker Commercial. Il Quotidiano di Sicilia ha, dunque, rivolto alcune domande ad Andrea Quintavalle, Head of Business Development di CB Commercial.

“Nel 2016 – esordisce Quintavalle – abbiamo ricevuto incarico dal Tribunale fallimentare di Roma, concordato preventivo n.48/2012, abbiamo analizzato il mercato cittadino e redatto una opinion commerciale ad uso del Tribunale per comprenderne i valori. Successivamente sono partiti gli esperimenti pubblici sul patrimonio Acquamarcia, ma queste posizioni sono state sospese per alcuni anni a causa di alcuni procedimenti giudiziari pregressi, tra i quali un contenzioso con il Comune di Catania definitivamente vinto al Tar ad aprile 2019”.

Particolarmente articolato è stato anche il percorso per arrivare alla vendita, finora senza risultato: “La prima asta, ricorda l’incaricato di CB Commercial, si è svolta a ottobre 2019, poi si sono svolte altre due aste andate deserte”. Quando sarà la prossima procedura competitiva?: “L’esperimento dell’asta è previsto entro il 2022, le caratteristiche della futura gara verranno determinate da un prossimo comitato creditori”. A proposito delle condizioni dello stabile, aspetto fondamentale per l’esito positivo della procedura, Quintavalle spiega che: “Attualmente l’immobile è chiuso e vigilato da un custode – vengono eseguiti sopralluoghi di verifica dello stato dei luoghi da tecnici della Procedura, l’ultimo sopralluogo è stato eseguito qualche mese fa”.

Guardando al futuro, a dispetto di tutti i problemi e di tutte le complicazioni, sembra intravedersi qualche spiraglio. La volontà di acquisire lo stabile, infatti, sembra esserci: “A qualsiasi soggetto interessato offriamo supporto e assistenza e, nel caso di volontà di approfondimento, li seguiamo nel percorso di accreditamento alla Procedura di vendita, che determina l’ingresso in data room e l’eventuale visita del complesso immobiliare. Al momento abbiamo interlocuzioni con diversi soggetti che sono interessati a progetti di trasformazione del bene”. Staremo a vedere cosa accadrà prossimamente e se, finalmente, si potrà raccontare il lieto fine di questa vicenda.

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