CATANIA – Di certo la curiosità è tanta. Da quando sono iniziati i lavori per la realizzazione della nuova piazza al posto di quel che era l’ospedale Santa Marta, o meglio una parte di questo, demolita per “liberare” alla vista l’edificio settecentesco alle spalle, ovvero dal marzo di quest’anno sono tanti a chiedersi cosa nascerà alla fine della via di San Giuliano. Come sarà composta la nuova area e se troveranno spazio quelle colonne sormontate da pannelli fotovoltaici che tante critiche avevano sollevato alla presentazione del progetto.
Ma l’attesa presto finirà, come ci conferma l’ingegnere a capo del Genio civile, Gaetano Laudani, che sta supervisionando i lavori affidati alla Polis group srl di Paternò per un importo di 862.000 euro. La consegna infatti, di piazza Santa Marta – è così che provvisoriamente viene definita l’area di cantiere – stando a quanto riferisce Laudani al Quotidiano di Sicilia, potrebbe essere imminente. Prevista per l’estate del 2024 dovrebbe essere rispettata. “Al momento i tempi sono rispettati – conferma Laudani. Siamo in linea con la tabella di marcia e la consegna dovrebbe avvenire entro la prima metà del 2024, massimo ai primi di settembre del prossimo anno”.
L’ingegnere capo del Genio civile illustra poi a grandi linee a che punto sono i lavori, come sarà la piazza, rispondendo alla domanda più pressante: se troveranno spazio le colonne tanto criticate. “In questo momento – spiega – sono state eseguite le opere prioritarie, che non sembrano sostanziali, non lasciando intravedere l’evolversi della piazza, ma che sono fondamentali e riguardano i sottoservizi, ad esempio, e le opere per il multi sostegno che consentiranno di realizzare la piazza vera e propria”.
Dove saranno presenti due grandi fontane, un’area fitness da una parte e un’area giochi dall’altra, spazi ampi e sedute. E nessuna colonna con coperture fotovoltaiche. “Quel che era stato pensato all’inizio non ci sarà – continua Laudani. Cercheremo, ovviamente rispettando il disegno architettonico che c’è stato consegnato dal progettista esterno, l’architetto Scannella, di creare un po’ di verde in più vicino alle sedute, anche perché venendo a mancare le ombreggiature delle colonne immaginate inizialmente, sarà necessario creare un po’ di ombra”.
Una parte a verde già esiste ed è stata mantenuta: si trova in fondo alla piazza, nei pressi dell’edificio settecentesco liberato dopo la demolizione della superfetazione. Questa porzione, una volta riqualificata dal comune di Catania, potrà essere al servizio della piazza. Un’altra caratteristica della piazza sarà il cemento drenante. “Eviteremo di versare acqua sulla strada – afferma ancora Laudani: già la città soffre da questo punto di vista, per cui è prevista una pavimentazione drenante”. L’ingegnere capo, infine, evidenza ancora una volta il coraggio dell’amministrazione regionale che ha stabilito la demolizione dell’edificio “che non c’entrava nulla con il contesto – sottolinea. È stata un’azione lungimirante e, ripeto, coraggiosa”.
Che sarà a servizio di un quartiere ricco di monumenti, beni archeologici e, in generale, di testimonianze storiche. A pochi passi dal Monastero dei Benedettini, dal parco archeologico e da quel che presto sarà un altro polo museale, con la realizzazione del museo dell’Etna, poco distante, all’interno di quello che era l’ospedale Vittorio Emanuele, oggi dismesso.