Il primario di Pedatria del San Marco, Raffaele Falsaperla, torna a lanciare un accorato appello ai genitori: "Anche un minore sano non vaccinato può avere conseguenze serie da aggressione del virus"
CATANIA – “I genitori devono capire che la vaccinazione antiCovid è sicura per i loro figli. Sono i postumi del virus che, al contrario, devono temere e che possono provocare disastri”. Lo dice il primario della Pediatria Covid del San Marco di Catania, Raffaele Falsaperla che torna a lanciare un nuovo accorato appello a tutte quelle mamme atterrite dalla immunizzazione anti Covid considerata il male di tutti i mali. L’esperto ha deciso di ripetere quanto aveva detto oltre un mese fa dopo il decesso della bimba di appena 4 mesi a causa dei postumi del Covid che le avevano bruciato i polmoni. La bimba era guarita dal virus, ma i danni al suo fragile corpicino le sono poi stati fatali.
“Tutti i pediatri al giorno d’oggi – aggiunge il direttore del dipartimento infantile – consigliano di procedere alle vaccinazioni già a partire dal 62esimo giorno di vita dei loro figli per agire contro tutte quelle malattie infettive che altrimenti potrebbero essere letali. Le vaccinazioni hanno fatto sparire molte patologie pediatriche. Da decenni non vediamo più arrivare in ospedale bimbi con Difterite, Aemophilus. Si tratta di patologie quasi eradicate. Ora per il Covid la procedura dovrebbe essere la stessa e invece…”.
E invece?
“Al contrario c’è una sorta di paura irrazionale verso il vaccino antiCovid. Ingiustificata perché questa tipologia di vaccini è a Rna rispetto a tutti gli altri sieri. Questo significa che questa molecola non entra nel dna della cellula e i bambini sono totalmente garantiti. Per questo oggi tutti i medici devono farsi carico di veicolare verso i cittadini un’informazione corretta sui vaccini. Non è possibile che neanche la nostra categoria riesca a far capire, soprattutto ai genitori, la bontà di questo strumento che, per carità, non è la panacea di tutti i mali, ma al momento è l’unica vera arma che abbiamo”.
Non è che magari nella sua categoria c’è qualcuno che sotto sotto non ritiene che la vaccinazione sia totalmente sicura?
“I novax trovano terreno fertile in una parte della classe medica. In termine scientifico si chiama ‘esitazione’ del medico a non prendersi una responsabilità. Talvolta i camici bianchi esitano a consigliare la vaccinazione nei minori e nelle donne in gravidanza. Quanto di più sbagliato. Basta vedere anche quante ragazze in attesa sono ricoverate in Ostetricia Covid”,
La bimba deceduta era un soggetto fragile perché era nata prematura. Cosa si deve fare per difendere maggiormente questi minori?
“Noi abbiamo nei bambini circa il 10% di pazienti definiti fragili. Sono soggetti da tenere sotto massima cautela. Ma vorrei che sia chiaro che anche un bambino sano non vaccinato può avere conseguenze serie dall’aggressione del virus. Se facciamo un raffronto con la popolazione adulta il paragone non regge, soprattutto in fatto di decessi. Ma attenzione: il virus dà delle complicanze nei minori da non prendere sottogamba, che vanno da quelle cardiologiche sino alle più frequenti sindromi pediatriche multi infiammatorie in cui il virus scatena nel corpo del bimbo una serie di infiammazioni a più organi e apparati. Noi abbiamo appurato questa patologia in più del 12% dei casi da noi ricoverati in questi anni di pandemia. Per fortuna con la terapia siamo quasi sempre riusciti a risolvere questi stati infiammatori, ma non in tutti i casi”.
Dal punto di vista clinico perché oggi vediamo una recrudescenza del virus sui più piccoli? Cos’è cambiato?
“Siccome la popolazione adulta è stata quasi interamente vaccinata il virus adesso cerca altri soggetti da aggredire e ha modificato la sua azione verso le fasce d’età meno immunizzate. La conferma arriva dal nostro reparto che ormai da oltre due mesi è sempre pieno. Mentre nelle altre corsie Covid riservate agli adulti la pressione cala, da noi finora è rimasta costante”.