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Catania, un giardino pluviale per fermare i “fiumi” in città

Catania, un giardino pluviale per fermare i “fiumi” in città
raingarden Tondo Gioeni Catania

Si sono chiusi i termini per partecipare al bando da quasi 300 mila euro che punta a realizzare nelle aree verdi del Tondo Gioeni un sistema di bioritenzione per ridurre il rischio di allagamenti

CATANIA – Bioritenzione. Passa da questo termine il progetto del Comune di Catania, con la collaborazione dell’Università e di Iridra, per cercare di ridurre il numero di occasioni in cui la centralissima via Etnea si trasforma in un fiume, arrivando sulle pagine dei media nazionali ma soprattutto creando danni a mezzi ed esercizi commerciali nonché pericoli per l’incolumità delle persone. L’iniziativa – nata nell’ambito di Horizon Europe Cardimed (acronimo di Climate Adaptation and Resilience Demonstrated In the Mediterranean Region) – ruota attorno all’applicazione delle soluzioni tecniche più innovative in tema di drenaggio di acque piovane in zone a elevata urbanizzazione e, di conseguenza, cementificazione.

Dopo essere stato presentato alla stampa, il Comune ha pubblicato la gara d’appalto avvalendosi del Mepa, il mercato elettronico della pubblica amministrazione. Si tratterà di una procedura del valore di circa 277mila euro da aggiudicare con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. “Si è scelto di proporre soluzioni non convenzionali appartenenti alle famiglie dei Sistemi di Drenaggio Urbano Sostenibile (SuDS) o Soluzioni Basate sulla Natura (NBS) – si legge nella relazione generale allegata agli atti di gara –. Gli interventi previsti saranno realizzati nelle aree verdi che si trovano all’interno di Tondo Gioeni, tra viale Andrea Doria, viale Odorico da Pordenone e via Etnea”.

Un sistema di drenaggio sostenibile al Tondo Gioeni

In un primo tempo l’intenzione era quella di prevedere gli interventi su due differenti aree, così come previsto dal progetto di fattibilità tecnica-economica. Quest’ultimo, infatti, individuava due lotti, di cui il secondo riguardante la seconda grande aiuola che si trova a est del Tondo Gioeni. “In fase di progettazione esecutiva è stato scelto di procedere solo con gli interventi riguardanti il lotto 1, ai fini di rispettare il budget del progetto a disposizione del Comune”, si legge nel documento.
Tra gli obiettivi che si prevede di raggiungere tramite l’introduzione dei sistemi di drenaggio sostenibile c’è “la gestione in superficie delle acque di pioggia, evitando di sovraccaricare la rete fognaria esistente e gli impianti di depurazione, riducendo fenomeni di inondazioni locali”. L’intenzione è tuttavia anche quella di contribuire al miglioramento del paesaggio. Tali sistemi, infatti, “favoriscono la riduzione dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua e delle isole di calore, fornendo un supporto alla biodiversità”.

Le cosiddette aree di bioritenzione

Per quanto si tratti di un intervento dimostrativo, i progettisti sono convinti di riuscire a creare effetti concreti grazie alla realizzazione delle cosiddette aree di bioritenzione, quelle che all’estero sono conosciute con l’espressione rain garden. “Sono leggere depressioni del suolo ricoperte a verde finalizzate alla raccolta e al trattamento delle acque meteoriche drenate dalle superfici impermeabili circostanti mediante filtrazione e rimozione degli agenti inquinanti – si legge –. Questi sistemi permettono quindi un filtraggio e una depurazione del tutto naturale dell’acqua raccolta con ottime rimozioni dei principali inquinanti veicolati dalle acque di pioggia di dilavamento”. I termini per presentare le offerte sono scaduti il 14 luglio e ora l’attesa è per capire quale impresa si occuperà di lavorare sul territorio.

Dando un’occhiata agli interventi che dovranno essere eseguiti, oltre alla aree di bioritenzione, c’è la realizzazione di un canale e l’installazione di pozzi perdenti all’interno delle aree verdi di tondo Gioeni. “Si stima di intercettare e trattare parte delle acque meteoriche proveniente dal bacino di viale Doria (0,4 ettari) e dal bacino di via del Bosco (100 ettari)”, è la dichiarazione d’intenti. Per farlo si lavorerà alla realizzazione di una nuova canaletta con griglia, per l’intercettazione dell’acqua da via del Bosco; alla costruzione di tratti di fognatura bianca per convogliare le acque raccolte, alla realizzazione di un canale, mentre saranno due le aree di bioritenzione e 15 i pozzi perdenti.

Previsti, poi, pozzetti di troppopieno con griglia e altri di intercettazione, regolazione e ispezione. I lavori comprenderanno anche la sistemazione di un muretto e l’installazione di bordure in acciaio, con il compito di separare i diversi tipi di ghiaia scelti per l’inserimento paesaggistico. Il progetto prevede anche la rimozione di alcune piante, che saranno ripiantumate in altri luoghi.

“La crescente urbanizzazione ha infatti accentuato la pressione sulle infrastrutture di drenaggio urbano, generando criticità significative nella gestione delle acque meteoriche – è stato ricordato nel corso della presentazione del progetto –. Le soluzioni basate su processi naturali, invece, come il rain garden, mirano a una gestione diffusa e localizzata dei deflussi, offrendo al contempo benefici ambientali, sociali ed economici. Affinché tali soluzioni basate sulla natura siano efficaci e sostenibili nel tempo, è fondamentale il coinvolgimento attivo delle comunità locali”.