Tragedia sfiorata questa mattina nel quartiere San Berillo di Catania: causa incendio divampato in un basso, una ragazza è rimasta intrappolata dentro. Attimi di puro terrore quando, con la porta di ferro chiusa, la giovane non è riuscita a trovare le chiavi per aprire e mettersi in salvo. A quel punto, con i minuti che sembrano eterni, diverse persone tentano il tutto per tutto per sfondare la porta e trarre fuori la malcapitata, riuscendoci infine a costo della loro stessa vita. Arriva l’ambulanza, la polizia, i vigili del fuoco. Il dispiacere è tanto, ma ancora di più sale la rabbia, si legge in un post su Instagram.
“Dobbiamo ancora sentirci dire che a San Berillo serve rifare strade e panchine? Dobbiamo ancora assistere ad interventi che si limitano a retate della polizia? Dobbiamo ancora sentire che il problema sono gli stranieri che abitano il quartiere? Perché non parliamo invece di interi edifici di proprietari (tra cui anche società) che da decenni hanno abbandonato gli immobili?”.
“Perché non c’è nessuna azione – si legge nel post – che mira a ripulire questi immobili colmi di rifiuti e metterli in sicurezza? Perché non c’è nessuna azione che restituisce dignità alle persone costrette a vivere in condizioni precarie igieniche e di sicurezza? Quegli abitanti che la narrazione comune vuole fuori dal quartiere sono gli stessi che oggi hanno fatto di tutto per salvare la vita di una persona.
Ci sentiamo lasciati soli dalle istituzioni ma non dalla comunità di persone che vuole abitare insieme questo quartiere”.