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Catania, incubo traffico alla circonvallazione e in città. “Ma le auto non possono più essere l’unico mezzo”

Catania, incubo traffico alla circonvallazione e in città. “Ma le auto non possono più essere l’unico mezzo”
Paolo La Greca

Parla il vicesindaco La Greca: “Va praticata un’accessibilità alternativa alle scuole. Abbiamo chiesto ad Amts di rafforzare il servizio di bike sharing. Positivo il bilancio sugli autovelox”

Ingorghi, soprattutto nelle ore di punta, file, rallentamenti e, per di più, maggiore possibilità di incidenti. Con l’apertura delle scuole, si ripresentano puntuali situazioni di traffico e caos, alimentato dalla quantità di automobili che, in alcuni orari in particolare, si riversano per le strade. Una situazione che, ogni anno, impone accorgimenti per quel che riguarda la gestione della viabilità, anche a salvaguardia delle migliaia di studenti all’ingresso e all’uscita della scuola. E che, anche quest’anno, vede l’amministrazione comunale impegnata per garantire che ogni cosa fili liscia. Come conferma l’assessore al ramo e vicesindaco Paolo La Greca. “Facciamo quello che normalmente viene fatto quanto ci sono maggiori concentrazioni di flussi di traffico con un maggiore controllo da parte dei vigili urbani. Questo è un dato che si ripete purtroppo da sempre – sottolinea il vicesindaco -: un dato preoccupante per la nostra città”.

L’assessore La Greca scoraggia l’uso dell’auto privata

Non è certo la prima volta che il rappresentante della giunta comunale si sofferma sulla necessità di scoraggiare l’uso dell’auto privata. “L’accessibilità alle scuole in un modo alternativo all’automobile va praticata e va praticata affiancando la questione sicurezza – prosegue -: i genitori, se sanno che ci sono delle strade più sicure dal punto di vista pedonale, sono più propensi a lasciare i ragazzi, soprattutto quelli più piccoli, anche distanti dalla scuola”. Le “strade scolastiche” sono un esempio di ciò che è possibile fare, ricorda La Greca che insiste sulla necessità di ripensare la strada, uno “spazio condiviso” in termini generali, di cui oltre tutto si è discusso in occasione della Settimana europea della mobilità sostenibile che si è appena conclusa. Uno spazio che andrebbe ampliato ai pedoni e ai ciclisti, ai disabili. “Questo è il tema centrale di ogni sostenibilità urbana – insiste il vicesindaco -: non sono le automobili l’unico mezzo padrone delle città. Per fare questo, bisogna necessariamente, non sopprimere ovviamente, ma tendere a ridurre lo spazio delle auto circolanti”.

Le piste ciclabili possono essere di grande aiuto

Le piste ciclabili, in questo senso, possono essere di grande aiuto, “che siano ciclabili ma in sicurezza, con la corsia riservata alle biciclette completamente separata dal traffico veicolare”, dice ancora La Greca che si sofferma sulla più chiacchierata delle piste ciclabili in corso di realizzazione, quella che corre dalla fermata della metropolitana di Cibali fino al polo universitario di via Santa Sofia. Un percorso arduo, data la pendenza, sul quale si sono levate molte polemiche, in ultimo da parte del consigliere dell’opposizione e capogruppo del Misto, Graziano Bonaccorsi, che ha parlato di “spreco di fondi comunitari”.

L’assessore La Greca ricorda come al bando “partecipò la precedente amministrazione” e come si trattasse di “un finanziamento che veniva dato esclusivamente alle grandi città universitarie che avessero da collegare poli universitari con stazioni su ferro. È una pista ciclo pedonale e consentirà agli studenti di raggiungere la Cittadella universitaria e il Policlinico in sicurezza – sottolinea il vicesindaco – non necessariamente pedalando. Sono migliaia quelli che, ogni giorno, scendono e salgono alle fermate Milo e Cibali: consentire loro di accedere con la certa sicurezza alla Città universitaria è un dato importante. Bisogna ancora una volta creare le condizioni di facilità di attraversamento”.

L’assessore alla Mobilità cita il sistema di monitoraggio elettronico T-Exspeed, il semaforo con controllo del rispetto del rosso posizionato esattamente in corrispondenza con il viale Andrea Doria – dove si è verificata più di una tragedia – e parla di un secondo semaforo, “che dovrebbe essere già arrivato e che sarà posizionato in corrispondenza con via Santa Sofia, un punto in cui si attraversava non in sicurezza. Il progetto prevede anche la messa in campo di una piccola flotta di bici a pedalata assistita gratuite – aggiunge l’esponente della giunta comunale – e a disposizione degli utenti della pista ciclabile. Abbiamo chiesto inoltre ad Amts di rafforzare questo servizio con le loro bici e, comunque, in campo ci sono anche altre ipotesi”. L’apertura all’utenza sarebbe questione di giorni.

Il vicesindaco, infine, interviene sull’ennesimo incidente in Circonvallazione – nella parte vicina a Ognina stavolta – costato la vita alla giovane Silvia Gulisano, e su quanto fatto dall’amministrazione per migliorare la sicurezza sull’importante arteria.

La Circonvallazione è una strada urbana

“Si è fatto moltissimo per rendere la circolazione più sicura dal punto di vista dell’attraversamento fisico da un punto all’altro – afferma l’assessore – perché, per come era stata costruita e congegnata, la Circonvallazione aveva più l’idea di una tangenziale che non di una strada urbana. Invece è una strada urbana, dove ci sono cliniche, chiese, condomini che hanno regolarmente l’accesso carrabile sulla stessa strada, senza alcuna corsia di accelerazione o decelerazione. Ci sono fermate della metropolitana, la Città universitaria: tutte quelle funzioni che la rendono una strada urbana, infatti come tale è regolata con la velocità massima di 50 chilometri orari. Quello che è stato fatto con gli autovelox è stato semplicemente individuare la modalità più adatta per potere controllare che questa velocità venga rispettata”.

Operativi dal giugno 2024, starebbero già dando i frutti. “Il bilancio è positivo – conferma La Greca -: con le indicazioni che abbiamo, facendo il raffronto fra i dati forniti dalla polizia municipale il primo semestre 2024 ed è il primo semestre del 2025, gli incidenti è si sono ridotti di oltre il 50%, quindi significa che le strumentazioni adottate stanno funzionando. Stiamo continuando, ad esempio provando a ridurre gli attraversamenti pedonali che non siano semaforizzati, togliendo le strisce molto spesso posizionate in maniera casuale, non razionale. Per obbligare ad attraversare in sicurezza – conclude – anche se si fanno 100 metri in più”.