Librino, l’ex Palazzo di cemento diventa una casa per 96 famiglie - QdS

Librino, l’ex Palazzo di cemento diventa una casa per 96 famiglie

Melania Tanteri

Librino, l’ex Palazzo di cemento diventa una casa per 96 famiglie

martedì 12 Gennaio 2021

Ieri iniziata la consegna degli alloggi agli aventi diritto. Il sindaco Pogliese: “Percorso qualificante avviato con la giunta Stancanelli, proseguito con quella di Bianco e terminato con la mia. Vince la città”. L'ex primo cittadino: "Un sogno che ho coltivato a lungo”

CATANIA – Una data storica per la città. Un momento concreto ma anche simbolico di tenacia, perseveranza e rinascita. Ieri mattina, il sindaco di Catania Salvo Pogliese, insieme al capo di gabinetto e alcuni esponenti della giunta comunale, ha avviato la consegna dei primi alloggi popolari recuperati nella Torre Leone, a Librino, un tempo nota come Palazzo di Cemento. L’edificio di Viale Moncada 3, per anni simbolo del degrado e dell’illegalità, dell’incuria e del malaffare, è stato riqualificato e gli alloggi, 96, consegnati agli aventi diritto.

“Regaleremo un sorriso a moltissime famiglie – afferma il primo cittadino – e noi siamo davvero molto felici di questo: un esempio di buona amministrazione – aggiunge – un percorso qualificante avviato con la giunta Stancanelli, quando l’immobile venne liberato, proseguito con la giunta Bianco e terminato con la mia. Oggi vince la città”.

Un obiettivo raggiunto dopo anni di attesa, pressioni, battaglie e richieste: era il 2011 quando l’allora sindaco Raffaele Stancanelli dispose lo sgombero dell’edifico occupato abusivamente da decine di famiglie.

Sotto la sindacatura Bianco furono avviati i lavori di recupero che, dopo qualche anno e qualche intoppo, sono terminati in epoca Pogliese. Non senza pressioni da parte delle associazioni e dei sindacati per accelerare la consegna. Come sa bene il Sunia, il sindacato degli inquilini, da febbraio in piazza insieme ai rappresentanti della rete Piattaforma per Librino.

“Siamo in piazza da febbraio, nonostante il covid, e ce l’abbiamo fatta – commenta Giusi Milazzo, segretaria provinciale del Sunia. Per noi oggi è l’inizio di un percorso – aggiunge: era da tanto tempo che non si consegnavano tante case tutte assieme e sicuramente siamo soddisfatti, anche di assistere alla gioia delle famiglie. Ma da oggi inizia una nuova vertenza – evidenzia – ci sono tanti fondi da utilizzare, a cominciare da quelli del Pon Metro, per 144 alloggi delle due Torri, e poi ci sono somme per la qualità dell’abitare e delle periferie. Abbiamo tanti soldi e dobbiamo spenderli per la casa – incalza – a maggior ragione perché il Comune è in dissesto. Sono opportunità da non perdere per chi non ha risorse proprie”.

Opportunità che l’amministrazione comunale non sembra aver intenzione di farsi sfuggire. “La consegna degli alloggi dell’ex Palazzo di Cemento ha un valore di straordinaria importanza – sottolinea l’assessore ai Servizi sociali, Giuseppe Lombardo – perché rispondiamo concretamente al problema del disagio abitativo. Inoltre, un simbolo di illegalità diventa il simbolo del fare. Credo che il lavoro fatto da questa amministrazione comunale sia importantissimo dal punto di vista sociale e non solo”.

La risposta all’emergenza abitativa è fondamentale – continua – purtroppo, gli ostacoli di natura burocratica, che incontriamo nell’edilizia residenziale pubblica, ci costringono a studiare soluzioni diverse, più agili ed efficienti e veloci. Abbiamo messo in campo, da qualche anno a questa parte, l’agenzia sociale per la casa che ha preso in carico 1.377 nuclei familiari: a metà di questi abbiamo dato risposta attraverso il sostegno al canone di locazione e all’accompagnamento per la ricerca della casa, e poi ci sono soluzioni di mediazione abitativa che stiamo mettendo in campo da un anno a questa parte. Sappiamo benissimo che il disagio investe centinaia e centinaia di famiglie: abbiamo avviato questo percorso che è già una prima risposta a questa condizione”.

Intanto, qualche alloggio in più potrebbe essere disponibile già subito, come sottolinea il primo cittadino. “Andremo a rimodulare alcune risorse – assicura Pogliese – per cui, all’interno di questo immobile riusciremo a ricavare una decina di appartamenti aggiuntivi nei primi tre piani”.

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