Manca poco al fischio d’inizio del match Catania-Licata, in programma domani alle 14:30 allo stadio “Angelo Massimino”. Il tecnico rossazzurro, Giovanni Ferraro, interviene in conferenza stampa.
“Sarà una partita difficile, il Licata gioca bene. Noi abbiamo grande rispetto degli avversari ma giochiamo in casa. Dobbiamo giocare da Catania. I ragazzi li ho visti bene. Siamo partiti positivamente nel girone di ritorno. Speriamo di continuare con le prestazioni importanti fornite in questo inizio 2023. Bisogna essere equilibrati in una squadra di calcio e non pensare che l’obiettivo sia stato raggiunto perché è ancora lontano. Il Licata è squadra molto aggressiva. Si esprime con un ritmo molto alto, sono ben allenati e giocano un buon calcio. Servirà una grande intensità sia in mezzo al campo che in attacco. Dobbiamo essere bravi nei contrasti e attenti alle loro ripartenze. Dobbiamo cercare di sviluppare le nostre capacità sia nella fase di possesso che di non possesso.
Oggi pomeriggio ci riuniremo con lo staff medico per fare il punto della situazione infermeria. Se qualche giocatore rimane a riposo poi recupera brillantezza e condizione fisica. Giusto farli ruotare tutti e che si facciano trovare pronti come stanno facendo. La classifica del Catania è quella attuale perché c’è un gruppo alla base. Ognuno di noi sa perché siamo chiamati in causa e il contributo da dare. Giovinco e De Luca, ad esempio, hanno portato energie nuove domenica scorsa facendo sì che arrivasse il terzo goal. Pensiamo al Catania. Marco Palermo è un altro atleta che ha sfornato prestazioni importanti da titolare. A Locri non è partito dall’inizio ma questa non rappresenta una bocciatura. Purtroppo giocano 7 over che facciamo ruotare. Da qui passa il nostro presente e il nostro futuro. Non sono importanti le presenze ma l’obiettivo, che il Catania avrà raggiunto con il contributo di tutti.
L’acquisto di De Respinis? È stato preso perché nella rosa del Catania bisogna avere più giocatori possibili a disposizione per raggiungere l’obiettivo di riportare la squadra tra i professionisti. A volte ci sono infortuni e questi non permettono al giocatore di avere continuità, allora è giusto che la società porti forze nuove. I calciatori non sono mai troppi avendo una rosa ampia se qualcuno non è in condizione di giocare ci sono gli altri che vengono in soccorso.
Il Catania non ha problemi ad acquisire giocatori ma devono essere funzionali al progetto. Giocando davanti a 16mila tifosi bisogna essere pronti a dimostrare le proprie qualità essendo adatti alle pressioni della piazza, a questa società. Altre cessioni? Qualcuno potrebbe andare via, fa parte di un contesto di squadra. Chi arriva e chi va altrove farà rispettivamente le fortune nostre e degli altri. De Respinis è convocabile, facciamo le dovute valutazioni, penso che dalla settimana prossima recupereremo un po’ tutti. Forchignone sarà convocato, idem Litteri che va inserito gradualmente perché necessita di acquisire il ritmo gara e può rappresentare un grande acquisto nel girone di ritorno.
Tridente offensivo? Tolti Sarao e Jefferson per struttura fisica i nostri attaccanti sono tutti di movimento e non è detto che debbano per forzare giocare sugli esterni. De Luca può anche rientrare sotto la punta oppure prendere l’ampiezza, come Sarno. Rapisarda è un attaccante aggiunto in alcuni momenti, poi dobbiamo essere bravi a scalare nella fase difensiva. Questo è il calcio moderno. Conta la predisposizione dei calciatori, ed io ho una grande predisposizione da parte loro. Anche degli attaccanti.
Sarao a secco di reti? Sta dando il suo contributo come tutti gli altri. A prescindere da chi gioca noi inseguiamo un obiettivo di squadra. Questa è la mentalità che vuole la società. Il goal è una conseguenza, non deve essere un assillo per gli attaccanti ma il discorso riguarda tutta la squadra. De Luca ha ritrovato la rete a Locri, siglando peraltro un bel gol. Abbiamo anche i centrocampisti che accompagnano l’azione e segnano, l’attaccante a volte crea gli spazi per loro.
Il settore giovanile sta facendo un grande lavoro. Ci sono dei ragazzi che si allenano già con la Prima Squadra e potrebbero esordire più in là, intanto è importante che si allenino con i grandi per adeguarsi un po’ alla mentalità ed al pensiero di squadra e allenatore. Questo rappresenta un primo approccio, capendo cosa significhi allenarsi con la Prima Squadra. Quando sarà il momento di scendere in campo, arriverà non per dare un contentino ma avendo dimostrato di essere pronti a giocare nel Catania. Abbiamo anche giocatori come Buffa, Alessandro Russotto e altri giovani che non stanno giocando ma, in questo momento, è più importante allenarsi”.