Maxi operazione – chiamata Mercurio – in corso in provincia di Catania dove – i carabinieri del Ros- stanno eseguendo dei provvedimenti contro Cosa nostra catanese, rilevando diversi intrecci tra mafia e politica. In questo senso, sono già 19 le persone arrestate. Ad essere colpiti da questa misura vertici di Cosa nostra e figure istituzionali a loro legate, tra cui il deputato regionale Giuseppe Castiglione e il consigliere comunale Matteo Marchese.
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Catania, operazione Mercurio, mafia e politica: 19 arresti
Nei confronti dei 19 fermati – nel corso dell’operazione denominata “Mercurio” – è stata emessa un’ordinanza dal gip etneo su richiesta della Procura distrettuale. Tra i reati ipotizzati dall’accusa, quella di associazione di tipo mafioso, estorsione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, ma anche il trasferimento fraudolento di valori e scambio elettorale politico mafioso.
Ancora in corso e in fase di esecuzione, l’operazione messa in atto dai carabinieri del Ros di Catania ha decretato inoltre il sequestro preventivo di aziende di aziende e beni per un valore pari a un milione di euro. Attive in questa operazione, oltre ai Ros, anche lo squadrone eliportato Cacciatori Sicilia e il XII nucleo elicotteri dell’Arma.
Catania, maxi operazione antimafia. I dettagli
Su delega di questa Procura Distrettuale, i carabinieri del ROS hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. di Catania, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di 19 soggetti ritenuti gravemente indiziati di partecipazione a sodalizio mafioso denominato Santapaola-Ercolano ed alla sua proiezione di Ramacca.
Il provvedimento è stato eseguito – da oltre 100 militari – nei territori delle provincie di Catania (Catania, Ramacca e Palagonia) e Bologna.
I soggetti tratti in arresto sono gravemente indiziati (con 15 diversi capi d’imputazione) dei delitti di associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico mafioso, estorsione e trasferimento fraudolento di valori. Contestualmente, è stato notificato anche un decreto di sequestro preventivo di beni (2 società attive nel settore delle onoranze funebri) per un valore di 300.000 euro.
L’attuale fase delle indagini e il quadro accusatorio
Nell’attuale fase del procedimento, in cui non è stato ancora instaurato il contraddittorio tra le parti, le indagini, naturale prosecuzione dell’operazione Agorà, hanno consentito di acquisire un grave quadro indiziario sulla base del quale sono stati ricostruiti dalla Procura, con valutazioni condivise dal giudice, gli affari criminali della famiglia catanese dei Santapaola – Ercolano sviluppati attraverso gruppi a loro storicamente collegati quali quello del Castello Ursino e quello della Famiglia di Ramacca, quest’ultima egemone nel territorio di inferenza grazie alla rete di affiliati rimasti operativi a seguito dell’operazione Agorà del 2022 che vide l’arresto di quello che sulla base degli indizi raccolti risultava essere il suo vertice, Pasquale Oliva.
Il quadro indiziario raccolto nell’attuale fase procedimentale, avrebbe altresì, evidenziato la capacità di citati sodalizi di infiltrarsi nelle Istituzioni, attraverso soggetti politici locali dei quali hanno sostenuto la candidatura rispettivamente per le tornate elettorali per i Comuni di Misterbianco e Ramacca del 2021 e dell’Assemblea Regionale Siciliana del 2022.
L’associazione e il suo organigramma
Complessivamente, dunque, l’attività investigativa avrebbe individuato e ricostruito a livello di gravità indiziaria, l’organigramma del sodalizio mafioso del Gruppo del Castello Ursino, con a capo la figura di Ernesto Marletta e quella di organizzatore di Rosario Bucolo. Quest’ultimo risulterebbe impegnato, attraverso altri affiliati, anche nella gestione di estorsioni ai danni di diverse attività commerciali ed imprenditoriali del centro città (le modalità di estorsione consistevano sia nella classica dazione denaro che nella imposizione di manodopera), nel trasferimento fraudolento di valori attraverso fittizie intestazioni (strategia adottata dai vertici del Gruppo per la creazione, grazie anche a professionisti compiacenti, di attività – settore delle onoranze funebri – fittiziamente intestate a terzi e funzionali all’interesse dell’associazione). L’indagine ha inoltre disvelato la capacità del sodalizio di penetrare all’interno della pubblica amministrazione al fine di coltivare i propri interessi economici nel settore degli appalti pubblici: in tal senso sarebbero documentate relazioni tra i già citati vertici del Gruppo ed esponenti della politica locale e regionale, quali Matteo Marchese e Giuseppe Castiglione.
In particolare le risultanze investigative avrebbero fatto emergere che nelle elezioni amministrative per il Comune di Misterbianco del 2021, Matteo Marchese, candidato della lista “Sicilia Futura”, avrebbe accettato la promessa di procurare voti procurati dalla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano – Domenico Colombo – in cambio della promessa a soddisfare gli interessi economici (settore lavori pubblici) dell’associazione mafiosa. Marchese, poi, risulterà eletto quale consigliere comunale.
L’accordo tra mafia e politica a Catania
Sempre dalle investigazioni sviluppate da questo Ufficio e dal ROS dei CC, sarebbe emerso a livello di gravità indiziaria – in epoca prossima alle consultazioni elettorali per l’Assemblea Regionale Siciliana, avvenute lo scorso 15 ottobre 2022 – un accordo tra i vertici dell’articolazione mafiosa dei Santapaola Ercolano – individuati dalle indagini in Ernesto Marletta, Rosario Bucolo e Domenico Colombo – e Giuseppe Castiglione quale candidato della lista “Popolari ed Autonomisti” per l’Ars, che, in quel periodo, era già presidente del Consiglio Comunale di Catania.
In particolare l’accordo risultava intermediato da Giuseppe Coco e, sulla base dello stesso, secondo quanto ricostruito da questo Ufficio sulla base degli indizi ritenuti gravi dal Giudice, Castiglione avrebbe accettato la promessa di voti, promettendo a sua volta la realizzazione degli interessi della predetta associazione mafiosa (tra gli altri l’affidamento di lavori pubblici e servizi pubblici connessi alla gestione del Cimitero di Catania).
Castiglione risulterà poi eletto a deputato dell’ARS ed in seguito sarà componente della Commissione d’inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione in Sicilia dell’ARS.
Gli uomini di fiducia del gruppo
Parallelamente l’attività investigativa, orientata ad accertare gli affari gestiti dalla famiglia mafiosa di Ramacca, avrebbe consentito, altresì di individuare gli uomini di assoluta fiducia di Pasquale Oliva, deputati, sulla base dei gravi indizi raccolti, al mantenimento del controllo del territorio di rispettiva competenza ed alla cura degli interessi economici del sodalizio mafioso.
Tra questi Vincenzo Rizzo, che avrebbe il ruolo di organizzatore per il territorio di Palagonia e Ramacca. In questo contesto sarebbe emersa la capacità della mafia di Ramacca di condizionare l’esito delle consultazioni elettorali amministrative per il Comune di Ramacca del 2021, in forza del patto stabilito tra gli affiliati, Antonio Di Benedetto e Salvatore Mendolia e i candidati a sindaco Nunzio Vitale e a consigliere Salvatore Fornaro – entrambi con la lista “Ramacca costruiamo una bella storia”. L’accordo, sempre sulla base dei gravi indizi raccolti, avrebbe previsto l’impegno da parte degli affiliati di procurare voti a favore dei due politici in cambio dell’affidamento di lavori pubblici a ditte segnalate dalla stessa associazione mafiosa. Ma non solo: l’accordo avrebbe altresì avuto ad oggetto la carriera politica del Fornaro che, in quanto soggetto strettamente legato a Di Benedetto (come appena detto gravemente indiziato di essere componente dell’associazione mafiosa) doveva essergli garantita dalla sponda politica un ruolo strategico all’interno dell’amministrazione comunale.
Nunzio Vitale e il consigliere Salvatore Fornaro risulteranno poi eletti rispettivamente a sindaco e consigliere. Fornaro poi ricoprirà il ruolo di vicepresidente del Consiglio Comunale.
Catania, maxi operazione anti mafia dei Ros: i nomi degli arrestati
Soggetti destinatari di misura cautelare in carcere nell’ambito dell’operazione anti mafia “Mercurio” a Catania:
- Nunzio Vitale;
- Antonino Bergamo;
- Emanuele Bonaccorso;
- Rosario Bucolo;
- Giuseppe Castiglione (classe ’79);
- Giuseppe Coco;
- Antonino Della Vita;
- Antonio Di Benedetto;
- Domenico Di Gaetano;
- Pierpaolo Luca Di Gaetano;
- Vincenzo Fresta;
- Salvatore Fornaro;
- Matteo Marchese;
- Ernesto Marletta;
- Rosario Marletta;
- Salvatore Mendolia;
- Salvatore Mirabella;
- Santo Missale;
- Vincenzo Rizzo.
Società sotto sequestro
- Società Nicotra Biagio Alessio
- Onoranze Funebri San Marco
