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VIDEO | Catania in piazza contro i femminicidi: organizzata una passeggiata rumorosa

Federico Rosa
Federico Rosa

Anche la comunità di Catania, dopo i recenti casi di cronaca nera con le drammatiche morti di Sara Campanella e Ilaria Sula, nel pomeriggio di oggi ha deciso di scendere in strada per manifestare tutta la sua contrarietà al femminicidio con un passeggiata rumorosa tra piazza Stesicoro e Corso Sicilia organizzato da “Non una di meno“, “Spine nel fianco” e “Consultorio MiCuerpoEsMio!”.

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I femminicidi in Italia: i dati

Il dato più preoccupante lo lancia proprio l’Istat: circa 150 casi all’anno in Italia [157 nel 2012, 179 nel 2013, 152 nel 2014, 141 nel 2015, 145 nel 2016], un totale di circa 600 omicidi negli ultimi quattro anni. Significa che in Italia ogni due giorni (circa) viene uccisa una donna. Numeri da genocidio.

Secondo le statistiche pubblicate dal Ministero dell’Interno in cui viene considerato il periodo 2019-2024, i femminicidi sono aumentati tra il 2020 e il 2023, per poi scendere del 6% tra il 2023 e il 2024. Solo lo scorso anno le donne uccise sono state 113, di cui 61 uccise dal compagno o dall’ex (dati Servizio Analisi Criminale).

I drammatici femminicidi di Sara Campanella e Ilaria Sula

A risuonare nelle menti e nelle voci sono i due casi di cronaca più recenti: le morti di Sara Campanella e Ilaria Sula. Sara sarebbe stata uccisa a Messina lo scorso 31 marzo con 5 coltellate mentre tornava a casa dopo una giornata di università da Stefano Argentino, un collega invaghito dalla ragazza e rifiutato già più volte dalla studentessa. Ilaria Sula, invece, sarebbe stata uccisa da Mark Samson allo stesso modo e con le stesse similari dinamiche, sempre a causa e di un “no”.

La manifestazione di Catania: una piazza per dire no al femminicidio

Catania ha risposto presente all’appuntamento in piazza Stesicoro organizzato da “Non una di meno“, “Spine nel fianco” e “Consultorio MiCuerpoEsMio!”. Infatti, è stata indetta una passeggiata rumorosa, dedicata a Sara, Ilaria e a tutte le vittime di femminicidio frutto di una società patriarcale.

Nelle strade di Catania si sono riversate tanti giovani e anche molti adulti, tutti riuniti per dire e gridare “no” al femminicidio. Inoltre, non mancano i cartelli che rivendicano la possibilità di insegnamento nelle scuole dell’educazione sessuale, elemento sostenuto da molti politici e oggetto di dibattito in queste ultime settimane.

Benedetta Tringali (Non una di meno): “Non vogliamo più contarci da morte ma da vive”

“Contiamo già 13 femminicidi già dall’inizio dell’anno, uno ogni 5 giorni. È un numero troppo elevato visto che vengono effettuati solo per il solo fatto di essere donne, di aver detto un no e di fuggire da una violenza di genere. Dobbiamo necessariamente fare qualcosa per contrastare questo fenomeno e che vada fatto andando a vedere la prevenzione perché non vogliamo più contarci da morte ma da vive”. Parla così al margine della passeggiata rumorosa Benedetta Tringali, esponente di “Non una di meno“.

“Questa piazza lancia il messaggio – prosegue la giovane – che noi siamo stanche di essere soltanto un oggetto di cronaca. Noi siamo donne che vogliamo la nostra libertà e che questo sistema, lo Stato e la società, ci aiutino a liberarci dalle catene del patriarcato. Se noi vogliamo dire di no, diremo no. Se non vogliamo stare con un uomo, non ci staremo. Noi vogliamo girare libere per strada, gireremo libere per strada. Questo è un lavoro da fare tutti insieme“.