Catania

Catania, bimbi in marcia per ripulire San Cristoforo

CATANIA – Un simbolico taglio del nastro per dare il via alla Marcia della Legalità che, in occasione dei 30 anni dalla Strage di Capaci, ha visto i bambini del Polo Educativo Spazio 47 – Fondazione Èbbene-Stella Polare animare, armati di sacchetti, guanti e bacchette, le stradine di San Cristoforo – partendo da via Villascabrosa, passando per via Stella Polare, via Plaia e il Tondicello – sotto gli occhi sorpresi dei genitori e degli adulti.

Hanno fatto a gara per raccogliere più spazzatura possibile, collezionando lattine, bottigliette di plastica, pacchetti e cicche di sigarette, fazzoletti e resti di pranzi take away. “Un gesto che parte proprio dai più piccoli e che vuole coinvolgere l’intera comunità – ha dichiarato Marco Barbarossa, presidente di Spazio 47, Hub di Prossimità della Fondazione Èbbene -. Il senso di questa iniziativa, e di tante altre che realizzeremo, è riportare al centro il valore della legalità, gli insegnamenti che uomini e donne come Giovanni Falcone e Francesca Morivillo ci hanno lasciato”. L’iniziativa “1000 passi per ripulire San Cristoforo” – che si inserisce nel cartellone Capaci di Crescere, Legalità e Prossimità In Rete di Èbbene e che è stato patrocinato da Fondazione Falcone – è frutto di un lavoro con Ustep.

Subito dopo la marcia i bimbi del quartiere, le organizzazioni e i giovani si sono riuniti nel Campetto del Polo Educativo per dialogare con alcuni Testimonial di Legalità, persone che nella loro vita personale e professionale contribuiscono a generare sviluppo del territorio in chiave legalità. “È importante valorizzare e rafforzare momenti significativi come questi – ha detto Ignazio Fonzo, sostituto procuratore aggiunto -. Perché servono ad accompagnare i giovani a essere cittadini attivi e costruttori di legalità”. Un pensiero condiviso, anche quello espresso da Maria Paola Iaquinta, Dirigente scolastica Primo Circolo Didattico “Cesare Battisti”:“Serve costruire un percorso comune. Scuole, istituzioni, organizzazioni devono lavorare insieme perché lo sviluppo dei territori passi dalla formazione e dall’educazione dei giovani, senza lasciare indietro nessuno”.

La scuola dunque come spazio di formazione, di crescita, di contaminazione positiva. Perché agire la legalità significa creare comunità inclusive e garantire a tutti l’inclusione sociale, gli stessi diritti. “Le Istituzioni non devono usare due pesi e due misure, le strade di San Cristoforo devono avere la stessa dignità di via Etnea e delle altre strade del centro”, ha commentato Matteo Iannitti, attivista e giornalista de I Siciliani Giovani. “Qual è la formula contro sporcizia, discariche, degrado, povertà, disoccupazione? – ha chiesto Viola Sorbello, presidente Legambiente Catania -. La legalità. Che se va a braccetto con la sostenibilità, può rendere questa città importante”.

“Nell’educazione alla legalità le istituzioni giocano una partita fondamentale, perché hanno il dovere di agire i valori della giustizia sociale che rendono i territori liberi dalle Mafie e da qualsiasi forma di criminalità. Per questo motivo, abbiamo bisogno di andare nelle strade, dialogare con i cittadini ma soprattutto trasferire questo pensiero alle nuove generazioni”, ha aggiunto il dott. Morabito portando i saluti del Questore di Catania.