Metro dall’aeroporto a Paternò, chiesti 340 milioni al Ministero - QdS

Metro dall’aeroporto a Paternò, chiesti 340 milioni al Ministero

Metro dall’aeroporto a Paternò, chiesti 340 milioni al Ministero

venerdì 29 Gennaio 2021

Manca l’ultimo finanziamento per procedere con il progetto che prevede, entro il 2026, 27 stazioni e 30 chilometri di binari. Intanto a marzo aprirà Cibali ed entro il 2021 le fermate Fontana e Monte Po

CATANIA – Un finanziamento di circa 340 milioni di euro da aggiungersi ai 115 già stanziati per la metropolitana da Misterbianco fino a Paternò. Ieri mattina, nella sede della Città Metropolitana di Catania, il sindaco Salvatore Pogliese, l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone e il direttore generale della Ferrovia Circumetnea, Salvatore Fiore, hanno presentato le azioni poste in essere per ottenere dal Ministero dei Trasporti, ulteriori somme per realizzare il programma di sviluppo della metropolitana cittadina. Che, se tutto dovesse andare liscio, nel 2026 potrebbe avere 30 chilometri di linea. Insieme a collegamenti veloci ed ecologici tra l’Hinterland e l’aeroporto.

“Una giornata molto importante, perché finalmente stiamo completando il progetto della rete metropolitana della città – ha sottolineato Salvatore Fiore. La tratta fino a Paternò è l’ultimo anello per completare il collegamento fino all’aeroporto. Insomma, questo finanziamento consente di avere una programmazione più sostenibile”.

Ottimista l’assessore Marco Falcone, che ha parlato di una “grande opera che servirà al collegamento della parte pedemontana dell’Etna, fino al centro di Catania e poi fino all’aeroporto. I paesi come Paternò, Belpasso, Bronte, Maletto – ha evidenziato – potranno velocemente raggiungere la città e l’aerostazione. Noi abbiamo già il progetto definitivo che aspetta solo delle sistemazioni a livello di variante, di cui si sta occupando il dipartimento regionale all’Urbanistica, dopodiché pensiamo di essere in regola con lo stato per l’ottenimento di questo ulteriore finanziamento di 300 milioni”.

Una svolta per la mobilità provinciale, secondo il sindaco metropolitano Pogliese, oltre che per l’ambiente. “Abbiamo chiesto un contributo aggiuntivo di circa 342 milioni che si aggiunge ai 115 già stanziati all’interno del Fondo di sviluppo e coesione – ha dichiarato ancora: c’era uno step necessario da consumare entro il 15 gennaio e noi, pur correndo, siamo riusciti a presentare il Pums – piano urbano della mobilità sostenibile”.

“Se tutto andrà bene, nel 2026 presumibilmente la metropolitana di Catania conterà 27 stazioni e 30 chilometri di lunghezza, da Paternò all’aeroporto di Fontanarossa, attraversando i comuni di Belpasso e Misterbianco”, aggiunge il sindaco che intanto guarda alle prossime tre fermate in via di apertura.

A questo proposito, il direttore Fiore ha annunciato l’apertura di Cibali tra uno o due mesi (insomma, nel mese di marzo al più tardi). “Siamo in dirittura d’arrivo – ha confermato, assicurando come, entro il 2021, saranno aperte anche le fermate Fontana e Monte Po. “Per quanto riguarda Misterbianco centro – ha detto – c’è ancora un contenzioso, ma contiamo di sbloccare tutto entro i primi sei mesi del 2021. In modo da poter arrivare a Misterbianco nel 2024”.

La tratta Misterbianco-Paternò

Il prolungamento della tratta da Misterbianco Centro alla contrada Ardizzone – Paternò prevede un tracciato lungo 11,5 km di linea, tra superficie e gallerie. Cinque le stazioni: Gullotta, Belpasso (Piano Tavola), Valcorrente, Giaconia e Ardizzone. Tra la stazione finale e il centro urbano di Paternò è previsto l’uso di una navetta in un percorso interrato, il People Mover, lungo 1,2 km che agevolerà gli spostamenti ai residenti paternesi. Tutte le stazioni (tranne Piano Tavola) saranno dotate di parcheggi per consentire la sosta di interscambi di auto e moto.

Ma il vero ultimo anello è collegare l’hinterland con “l’Etna Rail”

Il finanziamento della metropolitana fino a Paternò, l’appalto del primo lotto della cosiddetta “strada dell’Etna”, che dalla tangenziale dovrebbe arrivare fino a Nicolosi. A mancare sembra restare soltanto il versante pedemontano meridionale: la parte più conurbata con la città di Catania, per la quale era in piedi fino a poco tempo fa un progetto: il cosiddetto Etna Rail. Una monorotaia agile per collegare alcuni comuni dell’immediato hinterland di Catania sulla quale, però, è calato il silenzio. Eppure il progetto piace, come spiega l’assessore Falcone, che evidenzia come la Regione apprezzi. “Io l’ho apprezzato – dice – e così anche i tecnici della Regione. È sicuramente un’opera suggestiva, perché creerebbe una monorotaia sospesa collegando Catania centrale, via Milo, fino a via Santa Sofia per poi arrivare fino a Mascalucia. È un progetto che complessivamente varrebbe 500 milioni di euro ma noi potremmo già iniziare a collegare i due i primi 2 chilometri con 70 milioni di euro”. Occorrono, però, gli input dagli enti locali. “Se il Comune di Catania e le amministrazioni locali lo vorranno fare – aggiunge – noi siamo pronti a sposare questa iniziativa e siamo praticamente pronti anche a reperire i fondi necessari non solo con lo Stato ma riprogrammando anche nostre economie”.

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