Il 10 agosto di 9 anni fa persero la vita sei giovani egiziani
CATANIA – Alla presenza di giovani, migranti e diversi amici, Sant’Egidio fa memoria del tragico sbarco avvenuto il 10 agosto 2013 nel quale persero la vita sei giovani egiziani. L’appuntamento anche quest’anno è stato di fronte la stele commemorativa caratterizzata dalla scritta “Morire di speranza”, sulla quale si ricordano i nomi dei giovani morti a pochi metri dalla riva e il lavoro soprattutto dei giovani catanesi nell’abbracciare gli affaticati sopravvissuti e pregare per quelle vite inghiottite dal mare.
Dario Monteforte, titolare di una struttura balneare e primo soccorritore dei superstiti, intervenendo ieri mattina ha così ricordato quel giorno “Fu un fatto terribile che ha avuto come vittime uomini all’inizio della loro vita, con i loro zainetti sulle spalle nei quali erano presenti certamente oggetti personali: una foto, un libro, un quaderno dove raccogliere dei pensieri, un sogno da realizzare”.
Per la Comunità di Sant’Egidio è intervenuto Emiliano Abramo: “Ritorniamo in questo posto per fare memoria, ma anche per rinnovare un patto più forte dei sentimenti di indifferenza o discriminazione che sembrano tornare attuali: preghiamo per l’Africa, per ogni donna e per ogni uomo in fuga e ci continueremo a spendere per accogliere e salvare le vite in mare. Catania ha risposto in modo umano nove anni fa e vogliamo continuare a proporre questo volto, il più bello possibile, che ci ha contraddistinto”. Dopo gli interventi sono stati deposti dei fiori di fronte la stele commemorativa presso la quale è stata fatta una preghiera.