CATANIA – Ex consorzio Centro direzionale, arriva il vincolo della Soprintendenza ai Beni culturali. Passo in avanti per la tutela dei cosiddetti Orti di Cibali, o almeno per una porzione delle aree incolte situate nella vasta area a cavallo tra viale Mario Rapisardi, via Sabato Martelli Castaldi, Verdura, via dei Piccioni e via Cantore, risparmiate dalle previsioni dell’ex Piano regolatore generale Piccinato – che lì avrebbe voluto appunto un centro direzionale, strade ed edifici – ma ancora a rischio cementificazione, dopo che la proprietà le ha messe nuovamente sul mercato.
La richiesta, come riportato anche dalla nostra testata, è stata avanzata dall’Amministrazione comunale per tutelare non solo le storiche lave del 1669, in gran parte presenti proprio in questa zona della città, ma anche la vegetazione nonché i reperti storici e archeologici custoditi nel terreno.
Il vincolo della Soprintendenza sugli Orti di Cibali
Il verbale della commissione provinciale per la tutela delle bellezze naturali che stabilisce l’apposizione del vincolo è stato pubblicato sull’Albo pretorio del sito ufficiale del Comune di Catania e riguarda, oltre Cibali, altre zone della città, tra cui San Leone e Nesima, e l’Antico corso.
“La prima proposta di vincolo riguarda lembi della colata del 1669, ubicata nel settore occidentale dell’area urbana di Catania, nei quartieri di Nesima, San Leone, Cibali e Antico Corso, che non sono state coinvolte nei processi edificatori del secolo scorso – si legge. La proposta di vincolo è volta a salvaguardare queste formazioni laviche da possibili interventi antropici che possono alterarne la valenza paesaggistica e l’interesse scientifico, storico-testimoniale e naturalistico”. E, nello specifico di Cibali, “il sito delle lave e degli orti di Susanna a Cibali, in cui le lave del 1669 coesistono con importanti e suggestive testimonianze di attività antropiche del passato. Un vuoto urbano – scrive ancora la commissione – in cui elementi naturali, rappresentati da lingue di lava e da una rigogliosa macchia mediterranea, coesistono armonicamente con antichi segni di attività antropiche, originando quadri paesaggistici di elevato pregio”.
I vincoli stabiliti per l’area sono di due tipi
Secondo la Soprintendenza, dunque, “La conservazione di questi lembi di naturalità all’interno del tessuto urbano è funzionale, alla salvaguardia della biodiversità ivi presente e al potenziamento della rete ecologica del territorio”. I vincoli stabiliti per l’area sono di due tipi: il tipo 1, con prescrizioni più morbide, per le zone contigue agli “Orti” e il vincolo di livello 3 per il “Paesaggio delle lave e degli orti di via Susanna”, “Al fine di tutelare il sito in argomento da possibili interventi antropici suscettibili di alterarne la valenza paesaggistica e l’interesse scientifico, naturalistico, storico-culturale – prosegue il verbale – con la presente proposta di vincolo si prescrive la sua conservazione integrale, disponendo un livello di tutela 3”. Il vincolo di livello 3 prevede, in particolare, la preservazione delle formazioni laviche e della vegetazione, anche i resti storico antropologici e le “preziose testimonianze di archeologia mineraria”. Saranno permessi “interventi di restauro e di rifunzionalizzazione del pozzo, del sistema di irrigazione e di terrazzamento, interventi finalizzati all’espansione della macchia mediterranea rifugio di una ricca biodiversità, in uno dei rari serbatoi di naturalità ancora presenti nell’area urbana catanese. “Nello stesso ambito – si legge ancora – sono ammessi, inoltre, interventi di messa in sicurezza dei percorsi speleologici, allo scopo di rendere accessibile il prezioso patrimonio di archeologia mineraria rappresentato dalla Grotta Lucenti. Ai fini della fruizione delle emergenze naturalistiche e culturali peculiari del sito, è consentita, inoltre, la riconversione della viabilità rurale esistente in percorsi pedonali e ciclabili”.
Come detto, nel comprensorio di Cibali, la proposta di tutela paesaggistica viene estesa anche alla porzione di territorio che si estende tra l’area delle lave e degli Orti di Susanna a sud e l’edificato di via dei Piccioni a nord. “La tutela della suddetta area è finalizzata a preservare tracce isolate del tessuto agricolo storico qui presente (resti di canali d’irrigazione e terrazzamenti) e le significative vedute che si aprono a meridione sulle lave e gli orti di Susanna”, per cui viene apposto il livello 1.
Vincoli troppo stringenti per l’assessore Paolo La Greca
Una tutela fin troppo stringente, per il vice sindaco e assessore all’Urbanistica, Paolo La Greca che, stando al verbale della riunione, avrebbe sottolineato proprio questo aspetto, ovvero che “Il livello di tutela 3 previsto per l’area delle lave e degli Orti di Susanna a Cibali – si legge – ostacolerebbe le trasformazioni della viabilità finalizzate a ottimizzare il collegamento della città, secondo la direzione est-ovest”. “Il vincolo – risponde la relatrice, dottoressa Patanè – è stato tracciato ad una opportuna distanza dall’edificato esistente, proprio per consentire la realizzazione di una viabilità necessaria alla città”.
Soddisfatto il movimento Fridays for future Catania che ha diffuso la notizia sui canali social sottolineando l’apposizione del vincolo di livello 3 e 1 “su circa 10 dei 17 ettari dell’area” – scrivono, evidenziando però che “i rimanenti ettari non hanno ancora nessuna garanzia di restare inedificati in quanto, nel Prg di Piccinato (quello del 1969 e ancora in vigore n.d.a.) risultano ‘zone bianche’ prive di destinazione. “Questo vincolo – concludono – è una vittoria per il verde a Catania e potrà adesso spingere per la co-realizzazione di un parco e provare a impedire nuova edificazione nei rimanenti ettari”.

