Ancora una volta, registrato un caso di violenza in carcere ai danni di un poliziotto in servizio in Sicilia. Questa volta, l’episodio violento è avvenuto a Catania, nel carcere di Piazza Lanza. Qui infatti, intorno alle 20 del 12 maggio, un detenuto avrebbe colpito un agente della Polizia Penitenziaria con calci e pugni, ferendo l’uomo alla testa, al cuoio capelluto e causando alla vitti a un violento trauma alle costole per una prognosi totale di 30 giorni.
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Catania, aggressione ad agente penitenziaria a Pizza Lanza. Il caso
Il tutto, emerge a seguito della denuncia di F. Pennisi, consigliere nazionale per la Sicilia e membro Sappe, il sindacato autonomo per la polizia penitenziaria.
“Non resta che chiedere lo stato di emergenza. L’amministrazione penitenziaria ha dimostrato da tempo di non essere in grado di gestire l’ordine e la disciplina negli istituti siciliani. Le responsabilità nella catena di comando sono molteplici: come mai detenuti facinorosi, già autori di gravi eventi critici, non vengono trasferiti altrove?” E ancora: “Servono azioni concrete: l’uso del taser, il rafforzamento degli organici e una maggiore coordinazione tra i vari livelli dell’amministrazione penitenziaria”. – spiega Pennisi Francesco.
Altri casi simili a Catania
Lo scorso 7 marzo, un ispettore della polizia penitenziaria è stato aggredito nel carcere di Gazzi a Messina. Lo comunica Gioacchino Veneziano segretario generale della Uilpa Sicilia.
Le parole di Veneziano
“Continuano le aggressioni da parte dei detenuti contro il personale di Polizia Penitenziaria – afferma Veneziano – due detenuti italiani – si sono opposti al cambio di cella. Uno dei due usando un punteruolo artigianale ha colpito al volto un Ispettore, costringendolo alle cure immediate presso il pronto soccorso dell’ospedale di Messina”.
“Messina situazione grave”
La situazione di Messina – aggiunge il sindacalista – come in tutta la regione è difficile, ma nonostante gli sforzi dell’attuale comando di reparto servono interventi da parte del provveditorato delle carceri Sicilia del Dipartimento di Roma. Siamo certi che la direzione attiverà immediatamente provvedimenti disciplinari esemplari per questo vile gesto contro un nostro collega, auspicando il detenuto protagonista dell’aggressione venga trasferito. Esprimendo solidarietà e augurio di pronta guarigione al nostro collega».

