L’azienda ospedaliera replica, “Si era rotta una valvola, adesso tutto è stato risolto”. Ma l'associazione di consumatori Codacons annuncia un esposto. L'ospedale inaugurato appena un anno fa
CATANIA – Un esposto alla Procura della Repubblica. Lo annuncia il Codacons in seguito all’episodio di domenica scorsa quando, in seguito al forte temporale che si è abbattuto su Catania, all’interno dell’ospedale San Marco di Librino ha iniziato letteralmente a diluviare. Come immortalato in un video – pubblicato sulla pagina Facebook del Quotidiano di Sicilia e divenuto rapidamente virale – che ha mostrato i corridoi sommersi dall’acqua.
“Piove sul bagnato” – scrive in una nota l’associazione dei consumatori. “Diluvia all’interno dell’Ospedale San Marco di Catania (costato oltre 140 milioni), inaugurato appena un anno fa dal Presidente della Repubblica. In Sicilia – prosegue la nota – medici, paramedici, personale sanitario e pazienti, sono costantemente vittime di una sanità da terzo mondo, completamente abbandonata che fa acqua da tutte le parti, sarebbe proprio il caso di dire”.
Il Codacons chiede anche l’intervento urgente del Ministero della Salute in considerazione del fatto che, quanto accaduto domenica, non è un episodio isolato. Già un anno fa, nella stessa struttura sanitaria, si era verificato un episodio simile. Nell’ottobre del 2019, infatti, la rottura di una valvola nel soffitto provocò l’allagamento del reparto di angiologia.
Stavolta, a causare il disagio, sarebbe stato invece, il sistema di climatizzazione. “In riferimento alla notizia circolata e relativa ad un allagamento all’interno dei locali di un reparto del Presidio Ospedaliero S. Marco di Librino – scrive l’ufficio stampa della struttura – si rende noto che l’episodio si è verificato a seguito della rottura di una valvola del sistema di climatizzazione all’interno di un reparto di day surgery, che ospita attività solo diurna. Tale criticità è stata prontamente risolta e si è provveduto ad aspirare l’acqua dall’area interessata ripristinando la situazione di normalità all’interno dei locali già tornati disponibili”.