CATANIA – La Banca dei Tessuti arriva per la prima volta nel Mezzogiorno d’Italia. A Catania è stata costituita la fondazione che promuoverà la nascita di un nuovo centro. Un progetto che punta a raggiungere gli standard della Banca dei Tessuti del Veneto e vuole diventare baricentrica nel Mediterraneo, pensando anche ad un arrivo in Africa attraverso il piano Mattei. In tutto il paese ci sono circa 30 banche dei tessuti, la maggior parte attiva nel Centro-Nord. Quella catanese, dunque, sarà la prima del Mezzogiorno.
La presentazione al Policlinico di Catania
La Banca dei Tessuti del Mediterraneo è stata presentata al Policlinico di Catania. Il presidente è Gaetano Sirna, la costituzione della fondazione è stata curata da Antonio Pogliese, che è presidente del Consiglio di amministrazione. Durante l’appuntamento di presentazione è intervenuto a nome del rettore dell’Università di Catania il professore ordinario di malattie dell’apparato visivo Andrea Russo (la Banca del Mediterraneo si occuperà di cornee) e, sostituendo il sindaco metropolitano Enrico Trantino, ha salutato il progetto la consulente Salute e Servizi sociali della Città Metropolitana Nunzia Decembrino. A nome dell’arcivescovo di Catania Luigi Renna, ha parlato il cappellano del policlinico padre Salvatore Scribano. Il vicepresidente dell’Ordine dei Medici Pino Liberti è intervenuto sostituendo il presidente Alfio Saggio.
Un quadro di quanto potrà diventare strategica la Banca dei Tessuti del Mediterraneo è stato dato dal coordinatore del centro regionale trapianti Giorgio Battaglia. “Oggi diamo il benvenuto anche ad un Lea offerto dal Policlinico; quindi, benvenuta due volte Banca dei Tessuti del Mediterraneo – ha detto –. La Sicilia sta vivendo una primavera dei trapianti, viaggia tra il quinto e il sesto posto in Italia. Ha un procurement uguale a quello della Lombardia. Eppure – ha aggiunto Battaglia – non siamo esenti dall’aumento del 5 per cento di cittadini che dice no alla donazione degli organi quando rinnova la carta d’identità. Chi lo fa sono nella maggioranza giovani tra i 18 e i 24 e dichiarano di farlo perché dicono di non credere al servizio sanitario nazionale. Donare invece serve” ha concluso coordinatore del centro regionale trapianti.
Il ruolo strategico e il Piano Mattei
A chiudere gli interventi del tavolo di apertura è stato il presidente Giuseppe Sirna. “C’è grandissimo bisogno di un progetto del genere. Partiremo dalle cornee, solo al Policlinico ne facciamo oltre novanta. C’è bisogno di incrementare. La scelta della Fondazione è una buona base per parlare di partecipazione. Questo progetto non è solo un riferimento del Sud Italia, ma del Mezzogiorno del Mondo, e dunque il Piano Mattei pensato dal governo potrebbe essere un volano per dare professionalità nei territori africani dove manca”.
I prossimi passi della Fondazione
Per far conoscere la Fondazione verrà organizzato un primo appuntamento ufficiale. “Il prossimo passo per dire alla città che ci siamo sarà l’organizzazione di un evento di natura scientifica per capire che struttura dare a questa fondazione e per fare aumentare le donazioni. Mestre è nata in un sottoscala, noi ci stiamo riunendo per la prima volta nella splendida struttura del Policlinico. Approfittiamo di questo vantaggio simbolico” ha concluso il presidente della Banca del Mediterraneo.
Antonio Pogliese, commercialista, ha curato la costituzione della fondazione e comunicato la necessità dell’appoggio dello Stato per la prosecuzione del progetto. “Il 30 settembre siamo riusciti a costituire la fondazione di partecipazione chiamata Banca dei Tessuti del Mediterraneo. Lo step successivo è avere le risorse previste dalla legge per il riconoscimento della personalità giuridica e prevediamo entro il 30 giugno 2026 di raggiungere questo obiettivo”. È tramite il supporto politico che la fondazione conta di gestire fondi pubblici. È necessario un investimento di alcuni milioni di euro e queste risorse non potranno che scaturire dalla disponibilità pubblica”.
All’appuntamento hanno partecipato anche il senatore Salvo Pogliese, il presidente della Commissione bilancio dell’Ars Dario Daidone e il componente della Commissione Sanità regionale Giovanni Burtone.

