Catania, chiarezza per la ricostruzione post sisma Santo Stefano - QdS

Catania, chiarezza per la ricostruzione post sisma Santo Stefano

redazione

Catania, chiarezza per la ricostruzione post sisma Santo Stefano

giovedì 05 Marzo 2020

A chiederlo è stata la senatriceTiziana Drago (M5s) in merito alla perimetrazione della zona rossa

CATANIA – La senatrice del Movimento Cinque stelle, Tiziana Drago, è intervenuta in merito alla recente perimetrazione effettuata dalla struttura commissariale volta alla ricostruzione della zona rossa per i paesi etnei colpiti dal sisma di Santo Stefano.

La zona rossa rappresenta l’area più esposta a deformazioni permanenti del suolo e merita grande attenzione per qualsiasi attività di riparazione e ricostruzione post-sisma, così come per ogni altra attività di pianificazione edilizia ed urbana. L’esponente pentastellata chiede, però, chiarezza sulla mappatura e sulla esclusione di paesi come Santa Venerina o frazioni come Pisano e Poggio Felice dalla zona rossa.

La ricostruzione è una grande scommessa per il territorio duramente provato – spiega Drago – e per questo motivo occorre la massima trasparenza possibile. Attenderei l’esito della microzonazione di primo livello, che dovrebbe arrivare orientativamente per luglio. Siamo certi che l’esito dello studio coincida con la zona rossa designata con calcolo matematico? Vogliamo ridurre i tempi? Allora, che si proceda da subito alla gara d’appalto per la microzonazione di terzo livello. Altrimenti, quali criteri verranno seguiti per stabilire quale immobile delocalizzare, se ciò fosse necessario, e quale no? Si attende che la mappatura pubblicata qualche settimana fa sia corredata da una relazione tecnica esplicativa, da uno studio di base”.

“Il nostro territorio – continua la senatrice – ha atteso con pazienza e laboriosità l’avvio della struttura commissariale. Abbiamo lavorato alacremente a livello governativo, con un orecchio attento alle esigenze del territorio, che richiede risposte chiare. Per questa ragione serve la massima trasparenza possibile anche sulle scelte relative ai tecnici e al personale che compone la struttura commissariale e al modus operandi portato avanti anche in relazione alla collaborazione con il Genio Civile”.

“Altre questioni attengono all’emergenza, come il criterio scelto per la corresponsione dei compensi ai consulenti. La scelta di una quota forfettaria, forse, risulterebbe la più semplice, evitando pastoie burocratiche. Infine, si dovrebbe informare la popolazione del riconoscimento, a chi ne fa richiesta, della quota per danni ai beni mobili”, ha concluso la senatrice grillina.

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