Catania, rifiuti di Etnaland bruciati in discarica abusiva: 4 indagati

Catania, rifiuti di Etnaland bruciati in discarica abusiva: 4 indagati, sequestrata l’area

Catania, rifiuti di Etnaland bruciati in discarica abusiva: 4 indagati, sequestrata l’area

Redazione  |
giovedì 20 Ottobre 2022

Nell'ampio appezzamento di terreno sarebbero stati incendiati i rifiuti prodotti dal vicino parco acquatico

Una discarica abusiva accanto ad Etnaland, a Belpasso (Catania). E’ quanto hanno scoperto i militari del nucleo operativo di polizia ambientale della Guardia costiera di Catania che hanno sequestrato l’area. Quattro le persone indagate per attività di gestione di rifiuti non autorizzata, combustione illecita di rifiuti, incendio e inquinamento ambientale. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, coordinati dalla Procura etnea e coadiuvati da personale di Arpa Sicilia, nell’ampio appezzamento di terreno, infatti, sarebbero stati incendiati i rifiuti prodotti dal vicino parco acquatico. Sequestrati anche 1.000 metri cubi di rifiuti solidi urbani, oltre alle attrezzature e ai mezzi utilizzati per lo smaltimento illecito.

Le indagini sono scattate ad agosto quando, durante un sorvolo di controllo, il personale della Guardia costiera ha notato nell’area adiacente al parco acquatico delle grandi buche contenenti considerevoli quantità di spazzatura. L’attività di sorveglianza avrebbe permesso di scoprire come i dipendenti di Etnaland, ogni pomeriggio, dopo avere raccolto rifiuti, li avrebbero trasportati nei terreni adiacenti di proprietà dell’imprenditore presidente del Cda di Etnaland srl. Qui sarebbero stati selezionati e in minima parte consegnati a ditte specializzate mentre la parte restante, di notte, sarebbe stata incendiata e seppellita in una buca appositamente scavata nel terreno sequestrato. Il gip di Catania ha convalidato il sequestro preventivo eseguito di iniziativa dal personale della Capitaneria di porto, emettendo proprio decreto di sequestro dell’area, dei rifiuti, dei mezzi e delle attrezzature.

“Dai primi rilievi tecnici eseguiti – spiega la Procura di Catania – si è appurato che l’illecita attività di abbruciamento e intombamento dei rifiuti si è protratta per diverso tempo nel terreno oggetto di sequestro, che da visure catastali, risulterebbe di tipo seminativo, cagionando di fatto un danno ambientale che al momento è in fase di quantificazione”.

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