Rifiuti, emergenza “tamponata” a Catania ma solo per due mesi - QdS

Rifiuti, emergenza “tamponata” a Catania ma solo per due mesi

Valeria Arena

Rifiuti, emergenza “tamponata” a Catania ma solo per due mesi

giovedì 23 Settembre 2021

L’assessore Cantarella ha ricostruito il quadro della situazione nel corso di un’audizione alla VI Commissione consiliare presieduta da Salvo Peci. Entro oggi dovrebbe essere “bonificato” l’arretrato

CATANIA – Si è riunita martedì mattina, in diretta streaming, la Sesta commissione consiliare del Comune di Catania presieduta da Salvo Peci che, per l’occasione, ha convocato l’assessore all’Ambiente e alla Sicurezza urbana Fabio Cantarella a proposito della spinosa questione dei rifiuti.

“Il disservizio – ha spiegato l’assessore al presidente e ai membri della commissione – è determinato dell’esaurimento della discarica, la Sicula, che fino a oggi ha raccolto i rifiuti dei comuni del Siracusano, del Messinese e del Catanese. Lo sapevamo da mesi, da molti mesi, tanto che l’assessorato alla Regione ha emesso un’ordinanza che diceva che i rifiuti andavano comunque conferiti alla Sicula per essere pretrattati e la Sicula li avrebbe poi smistati in altre tre discariche, la Siculania ad Agrigento, la discarica pubblica di Gela e l’Oikos di Motta Sant’Anastasia. L’ordinanza è stata fatta in largo anticipo dall’assessore regionale Baglieri, solo che nel momento in cui si è saturata Sicula, i nostri mezzi in esecuzione dell’ordinanza sono andati in viaggio verso le discariche che avrebbero dovuto ricevere questi rifiuti e sono stati respinti. C’è stata praticamente un’insurrezione da parte di chi doveva ricevere questi rifiuti secondo le direttive della Regione siciliana. C’è stato un batti e ribatti, è intervenuto anche l’assessore insieme al dirigente di Acqua e rifiuti, Calogero Foti, con una direttiva, ma i nostri mezzi sono stati respinti una seconda volta. Fortunatamente hanno poi ceduto e recepito l’ordinanza dicendo che per 60 giorni avrebbero continuato a riceverli e quindi da giovedì abbiamo ricominciato a conferire i rifiuti a Sicula”.

“Naturalmente – ha aggiunto l’assessore – non possiamo portare in discarica tutti i rifiuti in solo giorno perché non ci permetterebbero di entrare. La discarica ha acconsentito per un target di 2000 tonnellate quotidiane. La discarica ci permette di portare l’ordinario, 1.600 tonnellate, e poi una quota del residuo dei sette giorni in cui i rifiuti non sono stati inviati, una quota divisa insieme agli altri comuni del Catanese. Secondo il nostro cronoprogramma, tra mercoledì e giovedì dovremmo aver terminato l’intera bonifica”.

Un processo più lungo del previsto a causa dell’enorme quantità di indifferenziata, ha chiarito Cantarella. Il presidente Peci ha infatti chiesto all’assessore come mai alcune zone fossero state sgombrate con facilità e altre invece abbandonate a sé stesse.

“Dipende dal porta al porta. Dove c’è la differenziata, non abbiamo problemi a raccogliere e inviare in discarica. Il problema è l’indifferenziata che richiede l’intervento di mezzi diversi per poter bonificare la zona e infatti al momento stiamo procedendo proprio così”.

Sul diffidare invece chi ha deciso arbitrariamente di non accettare i rifiuti e quindi non recepire l’ordinanza della Regione, posizione sostenuta da Peci, che ha invitato Cantarella e il Comune ad assumere una posizione forte e netta, l’assessore ha passato la palla ai primi cittadini coinvolti e alla Regione: “Il sindaco Pogliese ha convocato tutta la Srr. I sindaci dei 148 comuni hanno emesso un documento e hanno chiesto all’assessore regionale di prendere provvedimenti per chi non ha rispettato l’ordinanza e la direttiva. Adesso tocca alla Regione, il cui volere non è stato rispettato”.

E scaduti i 60 a giorni? “Dovranno essere bravi i sindaci coinvolti a fare sentire le loro ragioni a Palermo – ha concluso Cantarella – Ricordo che non si tratta solo di Catania, ma di 148 comuni. Il Comune non può fare un contratto con chi vuole e portare i rifiuti dove vuole. Noi portiamo i rifiuti dove ci viene indicato dalla Regione e dalla Srr nelle quantità che ci vengono riconosciute quotidianamente, ma è chiaro che se le Srr non hanno discariche, che si fa? Si portano i rifiuti fuori triplicando i costi? Che poi, rispetto ad altri, siamo messi peggio perché abbiamo una differenziata bassa e un’indifferenziata più alta, questo è vero, ma per contrastare questo fenomeno, l’attuale appalto non aiuta. Da novembre, con l’ingresso delle nuove due ditte, lavoreremo in questa direzione. Certo è che bisogna risolvere la situazione con urgenza”.

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