Catania

Rifiuti, emergenza “tamponata” a Catania ma solo per due mesi

CATANIA – Si è riunita martedì mattina, in diretta streaming, la Sesta commissione consiliare del Comune di Catania presieduta da Salvo Peci che, per l’occasione, ha convocato l’assessore all’Ambiente e alla Sicurezza urbana Fabio Cantarella a proposito della spinosa questione dei rifiuti.

“Il disservizio – ha spiegato l’assessore al presidente e ai membri della commissione – è determinato dell’esaurimento della discarica, la Sicula, che fino a oggi ha raccolto i rifiuti dei comuni del Siracusano, del Messinese e del Catanese. Lo sapevamo da mesi, da molti mesi, tanto che l’assessorato alla Regione ha emesso un’ordinanza che diceva che i rifiuti andavano comunque conferiti alla Sicula per essere pretrattati e la Sicula li avrebbe poi smistati in altre tre discariche, la Siculania ad Agrigento, la discarica pubblica di Gela e l’Oikos di Motta Sant’Anastasia. L’ordinanza è stata fatta in largo anticipo dall’assessore regionale Baglieri, solo che nel momento in cui si è saturata Sicula, i nostri mezzi in esecuzione dell’ordinanza sono andati in viaggio verso le discariche che avrebbero dovuto ricevere questi rifiuti e sono stati respinti. C’è stata praticamente un’insurrezione da parte di chi doveva ricevere questi rifiuti secondo le direttive della Regione siciliana. C’è stato un batti e ribatti, è intervenuto anche l’assessore insieme al dirigente di Acqua e rifiuti, Calogero Foti, con una direttiva, ma i nostri mezzi sono stati respinti una seconda volta. Fortunatamente hanno poi ceduto e recepito l’ordinanza dicendo che per 60 giorni avrebbero continuato a riceverli e quindi da giovedì abbiamo ricominciato a conferire i rifiuti a Sicula”.

“Naturalmente – ha aggiunto l’assessore – non possiamo portare in discarica tutti i rifiuti in solo giorno perché non ci permetterebbero di entrare. La discarica ha acconsentito per un target di 2000 tonnellate quotidiane. La discarica ci permette di portare l’ordinario, 1.600 tonnellate, e poi una quota del residuo dei sette giorni in cui i rifiuti non sono stati inviati, una quota divisa insieme agli altri comuni del Catanese. Secondo il nostro cronoprogramma, tra mercoledì e giovedì dovremmo aver terminato l’intera bonifica”.

Un processo più lungo del previsto a causa dell’enorme quantità di indifferenziata, ha chiarito Cantarella. Il presidente Peci ha infatti chiesto all’assessore come mai alcune zone fossero state sgombrate con facilità e altre invece abbandonate a sé stesse.

“Dipende dal porta al porta. Dove c’è la differenziata, non abbiamo problemi a raccogliere e inviare in discarica. Il problema è l’indifferenziata che richiede l’intervento di mezzi diversi per poter bonificare la zona e infatti al momento stiamo procedendo proprio così”.

Sul diffidare invece chi ha deciso arbitrariamente di non accettare i rifiuti e quindi non recepire l’ordinanza della Regione, posizione sostenuta da Peci, che ha invitato Cantarella e il Comune ad assumere una posizione forte e netta, l’assessore ha passato la palla ai primi cittadini coinvolti e alla Regione: “Il sindaco Pogliese ha convocato tutta la Srr. I sindaci dei 148 comuni hanno emesso un documento e hanno chiesto all’assessore regionale di prendere provvedimenti per chi non ha rispettato l’ordinanza e la direttiva. Adesso tocca alla Regione, il cui volere non è stato rispettato”.

E scaduti i 60 a giorni? “Dovranno essere bravi i sindaci coinvolti a fare sentire le loro ragioni a Palermo – ha concluso Cantarella – Ricordo che non si tratta solo di Catania, ma di 148 comuni. Il Comune non può fare un contratto con chi vuole e portare i rifiuti dove vuole. Noi portiamo i rifiuti dove ci viene indicato dalla Regione e dalla Srr nelle quantità che ci vengono riconosciute quotidianamente, ma è chiaro che se le Srr non hanno discariche, che si fa? Si portano i rifiuti fuori triplicando i costi? Che poi, rispetto ad altri, siamo messi peggio perché abbiamo una differenziata bassa e un’indifferenziata più alta, questo è vero, ma per contrastare questo fenomeno, l’attuale appalto non aiuta. Da novembre, con l’ingresso delle nuove due ditte, lavoreremo in questa direzione. Certo è che bisogna risolvere la situazione con urgenza”.