Catania, assemblea popolare a San Cristoforo per dire "No al caro energia"

Catania, assemblea popolare a San Cristoforo per dire “No al caro energia”

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Catania, assemblea popolare a San Cristoforo per dire “No al caro energia”

Giuseppe Bonaccorsi  |
giovedì 13 Ottobre 2022

Manifestazione organizzata da Usb e sinistra contro l'aumento delle bollette Domani si ripete a Piazza Stesicoro

Mentre nei palazzi della politica si brinda per l’elezione del presidente del Senato e si vota per quello della Camera, per strada si sfoga la protesta dei cittadini per il caro bollette che sembra non avere fine.

Anche a Catania c’è protesta e dopo il grido di dolore di moltissimi commercianti che minacciano la serrata (vedi il caso del titolare del rinomato Bar etneo Spinella per non vendere un cannolo a 10 euro), nei quartieri periferici si corre ai ripari e i sindacati si preparano a un “autunno caldo“. Una stagione ricca di imprevisti, a cominciare dalla mancata fornitura idrica da parte di un pozzo privato che non ha più potuto sostenere i costi dell’energia. Lo rende noto la Sidra.

Cresce la tensione sull’aumento delle bollette in Sicilia. Oggi ad Altofonte, comune alle porte di Palermo, è stata una giornata di agitazione contro crisi e carovita. Lavoratori, disoccupati e commercianti hanno bruciato in piazza le bollette dichiarando:Noi non paghiamo”.

“Assemblea popolare” a San Cristoforo

Ieri pomeriggio la Federazione catanese dell’USB ha svolto in piazza San Cristoforo, nell’ambito di una mobilitazione nazionale indetta dalla stessa organizzazione sindacale, un'”assemblea​ popolare contro il caro bollette e la speculazione”, che ha riscontrato l’adesione di cittadini del quartiere preoccupati e arrabbiati per il carovita che ha già raggiunto livelli insostenibili per loro stessi e​ le loro famiglie, consapevoli che gli aumenti delle tariffe elettriche, della benzina, dei beni di prima necessità, dei generi alimentari non solo​ stanno tagliando la capacità di acquisto delle famiglie, ma stanno anche ulteriormente riducendo drasticamente la qualità della vita di migliaia di persone per di più in una città che già sente mordere la fame da lavoro.

“Diciamo no alla speculazione”

Presenti all’iniziativa dell’USB anche rappresentanti​ di Potere al Popolo, Organizzazione comunista​ “Olga Benario”, Rifondazione Comunista, Pmli, Pcl, Fronte della Gioventù Comunista, Csp “Graziella Giuffrida” , Spazi Sociali Catania.

Ha aperto l’assemblea Orazio Vasta, responsabile provinciale di ASIA, il sindacato inquilini e Abitanti dell’USB.

“Il caro bollette – ha detto Vasta nel suo intervento – è dovuto principalmente alla speculazione e al libero mercato che approfittando della guerra fanno crescere a dismisura i propri utili aumentando il valore delle materie energetiche molto al di sopra del loro costo effettivo. Utili con cui banchetta anche  lo Stato italiano azionista delle maggiori aziende nazionali come Eni, Italgas, Snam. Contro questo banchetto l’USB ha presentato denunce in diverse Procure della Repubblica, compresa quella di Catania.”

All’intervento del sindacalista hanno fatto seguito interventi di cittadini e di militanti delle organizzazioni presenti tutti dell’area della Sinistra.

Prossima tappa della protesta a Catania, a Piazza Stesicoro

L’assemblea, che si è​ conclusa sotto una pioggia battente, ha registrato una presenza massiccia di agenti della Digos, di poliziotti e carabinieri. L’Usb non si ferma qui. La prossima iniziativa contro il caro bollette si svolgerà in piazza Stesicoro domani a partire dalle ore 18:30 ed è​ indetta dal “Comitato contro il caro bollette”, che si è costituito sabato scorso.

Panificatori messi in ginocchio dal caro bollette

La crisi che si sta attraversando in questi inizio autunno rischia di acuirsi non appena l’Arera si pronuncerà sul prevedibile e massiccio aumento anche delle bollette del gas, materia energetica che serve alle aziende per produrre e a cittadini per riscaldarsi. Un esempio di quello che potrebbe accadere da qui a qualche mese per il caro bollette arriva anche da alcuni panificatori.

Chiude storico panificio a Trecastagni: “Costi troppo alti non vale la pena rimanere aperti”

A Trecastagni uno dei panifici più rinomati ha comunicato alla propria clientela che a partire da questi giorni non osserverà più il turno di apertura pomeridiano. “I costi sono troppo alti e il pane venduto nel pomeriggio irrisorio – ha detto la titolare – . Non vale la pena rimanere aperti”.

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