Spade in pugno, si combatte, anche a Catania si fa scherma storica - QdS

Spade in pugno, si combatte, anche a Catania si fa scherma storica

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Spade in pugno, si combatte, anche a Catania si fa scherma storica

Damiano Catania  |
domenica 27 Febbraio 2022

In una palestra di Sant’Agata Li Battiati, a Catania, un corso con una decina di partecipanti organizzato da Fabio e Federico: "Qui gli scontri avvengono come se fossero veri" ma in completa sicurezza

Uno sport dal sapore antico, più mentale che fisico, molte armi, scontri come se fossero veri:  sono già in dieci al corso nato dalla passione di Fabio Spampinato e Federico Tornabene

Fino alla scorsa estate, potevi trovare Fabio Spampinato e Federico Tornabene nei parchi di qualche cittadina ai piedi dell’Etna, con le spade in pugno, ad allenarsi e combattere in una disciplina dal sapore antico, più mentale che fisica: la scherma storica. Potevi anche unirti a loro: ti avrebbero messo in mano una spada e incuriosito con i rudimenti di questo sport fatto di di pianificazione, anticipi, astuzia. Un po’ come giocare a scacchi, ma con la spada.

Dove e come si svolge la scherma storica

Oggi tutto questo avviene in una palestra di Sant’Agata Li Battiati, dove i due hanno messo su “Scherma Storica Methodos”, un corso che vede una decina di partecipanti. “Lo considero un primo successo, per Catania”, ci dice Fabio, 37 anni, dipendente di un multisala e appassionato di storia militare, mentre accanto a lui Federico, che di anni ne ha 35 anni, insegna storia e filosofia ed è presidente di un’associazione di rievocazioni storiche, è già “nell’arena”, con la sua pesante giubba di protezione, perché gli scontri avvengono come se fossero veri.

Come nasce questa vostra passione?

“La nostra scoperta della scherma storica nasce un po’ per caso, da un corso iniziato a Catania. In seguito abbiamo deciso di studiare per conto nostro e abbiamo partecipato al corso di scherma storica dell’Accademia nazionale di scherma di Napoli. Una volta tornati, abbiamo deciso di provare a portare anche il nostro contributo, avviando un nostro corso di scherma storica a Catania, grazie anche al supporto del maestro Gianni Sperlinga e del figlio Carlo”. 

Come si differenzia la scherma storica da quella sportiva?

“La scherma storica affonda le sue radici nei trattati di schermistica che risalgono a un periodo totalmente diverso dalla scherma sportiva, cioè al tardo Medioevo e al periodo rinascimentale. Si utilizzano molte armi:  dalla spada a due mani, alla spada da sola, alla spada e brocchiero (che è un piccolo scudo), alla spada e daga e spada a pugnale. La scherma sportiva, chiaramente, è invece uno sport moderno, nato da più di 100 anni, che prevede soltanto tre armi, fioretto, spada e sciabola, che sono tutti e tre strumenti prettamente sportivi”.

Quanto è diffusa in Italia e in Sicilia?

“La scherma storica in Italia negli ultimi vent’anni si è diffusa parecchio. Però ha trovato una sorta di barriera nel Sud Italia. Infatti da Napoli in giù è difficile trovare delle realtà di scherma storica. In Sicilia sono ancora poche”.

Adesso ci siete pure voi

“Sì, da appassionati vogliamo portare il nostro contributo in favore di questa interessante disciplina. È sempre bello confrontarsi con altri appassionati di scherma storica e questo ha portato ad allargare il giro e a creare un gruppo di persone che vogliono imparare. Dalla passione nasce altra passione”.

Lo possiamo considerare uno sport per tutti?

“È uno sport per quasi tutti, nel senso che è più mirato dall’adolescenza in su, perché a volte il peso delle armi può essere limitativo per i bambini. Questo  a differenza, per esempio, della scherma sportiva, dove le armi sono più leggere e questo rende quella disciplina adattissima per i più piccoli”.

Cosa serve per chi vuole iniziare?

“Per iniziare non serve quasi nulla. I primi mesi di corso si possono fare con zero attrezzature, perché l’occorrente lo diamo noi in sala. Però è necessario equipaggiarsi di guanti protettivi e maschera. Successivamente, ma molto più in là nel tempo, servirà anche una giubba protettiva e altre protezioni aggiuntive. In più, ovviamente, una spada”. 

Come vedete il futuro di questa disciplina e del vostro gruppo?

“Il futuro di questa disciplina è roseo. È una disciplina nuova, con un terreno fertile, dove si può soltanto seminare. C’è molto spazio per seminare e per raccogliere parecchi frutti”. 

Damiano Catania

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