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Catania, oltre 2 milioni di articoli di abbigliamento contraffatti: scatta il maxi sequestro

Catania, oltre 2 milioni di articoli di abbigliamento contraffatti: scatta il maxi sequestro

L’operazione è stata condotta dai finanzieri del I e del II Gruppo di Catania al termine di un’autonoma attività info-investigativa, sviluppata a partire dagli elementi emersi durante mirati controlli sulla zona

Gli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno sequestrato 3 mega-depositi contenenti 2 milioni di capi e accessori di abbigliamento contraffatti, destinati ad alimentare il “mercato del falso” proprio in concomitanza con le prossime festività natalizie. L’operazione è stata condotta dai finanzieri del I e del II Gruppo di Catania al termine di un’autonoma attività info-investigativa, sviluppata a partire dagli elementi emersi durante mirati controlli sul territorio, dal monitoraggio dei social network e dai successivi riscontri effettuati attraverso le banche dati in uso alla Guardia di Finanza.

L’attività ha consentito di individuare 3 distinti magazzini situati a Catania e Misterbianco (CT), tutti risultati nella disponibilità di una persona di origine senegalese e al cui interno sono stati rinvenuti oltre 4.000 scatoloni contenenti i capi contraffatti, riferibili a più di 60 noti brand del lusso (tra cui Louis Vuitton, Prada, Hermes, Gucci, DG e Chanel), casual (tra cui Moncler, Tommy Hilfiger, Balenciaga e Blauer) e sportivi (tra cui Adidas, Nike, Lacoste e Puma).

Articoli di abbigliamento contraffatti a Catania. L’operazione della Guardia di Finanza

L’inventario dell’ingente quantitativo di merce, stipata in magazzini per una superficie complessiva superiore ai 600 metri quadrati, ha richiesto diversi giorni di lavoro. Nel corso delle operazioni sono emerse anche le sofisticate modalità di confezionamento dei prodotti, spesso corredati da etichette con QR code che rimandavano ai siti ufficiali delle case produttrici.

Secondo una prima stima, se immessa sul mercato, la merce sequestrata avrebbe potuto generare profitti per oltre 15 milioni di euro.

Il conduttore dei depositi e altre due persone presenti nei locali al momento delle perquisizioni sono stati denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica di Catania per i reati di introduzione e commercio di prodotti con segni falsi e di ricettazione.

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