“Laudato si’, mi’ Signore, per sora acqua”. Il Cantico delle creature con il destino del servizio idrico in provincia di Catania non c’entra nulla. Qualcosa, però, potrebbe averci a che fare la prossima ricorrenza dedicata a San Francesco che, come da tradizione, si terrà il 4 ottobre ad Assisi. Quel giorno, ad arrivare nella cittadina umbra, saranno sindaci provenienti da diverse parti d’Italia, e tra loro molti dei quali dalla Sicilia, provincia etnea compresa. L’Isola, infatti, è la regione che nel 2024 è stata scelta per l’offerta dell’olio che alimenta la lampada votiva che illumina la tomba del patrono d’Italia.
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Come tutto ciò si intrecci con le annose vicende che vedono protagonista la Servizi idrici etnei, da qualche mese ufficialmente gestore unico del servizio ma ancora lontana dall’esserlo praticamente, lo si spiega guardando ai prossimi impegni della società.
Il rischio di un nuovo rinvio
Archiviata in circa un quarto d’ora la riunione di agosto, giusto il tempo di stabilire la necessità di rinviare tutti i punti all’ordine del giorno, l’attesa in casa Sie – e dunque sia all’interno del socio privato Hydro Catania che dei Comuni e della Città metropolitana che detengono il 51 per cento del capitale sociale – è per l’assemblea dei soci.
L’appuntamento è fondamentale perché in programma c’è il rinnovo degli organi societari: il consiglio di gestione, attualmente presieduto da Davide Giugno, e il consiglio di sorveglianza, in questi anni guidato da Giovanni Ferraù. Il primo rappresenta l’organo esecutivo della società, con compiti direttamente legati all’amministrazione; il secondo svolge il ruolo di controllore del consiglio di gestione.
Proprio in merito a quest’ultima funzione, nei mesi passati, quando ancora la convenzione tra Sie e l’Assemblea territoriale idrica non era stata firmata, nonostante il Cga già nel 2021 avesse riconosciuto la legittimità delle pretese della società a far valere il risultato della gara d’appalto svoltasi a metà anni Duemila, alcuni sindaci avevano sollevato perplessità sull’efficienza del consiglio di sorveglianza.
Le nuove nomine daranno il via a un capitolo nuovo della storia di Sie. Per la prima volta, infatti, gli organi sociali avranno ufficialmente il compito di operare nell’interesse dell’intero territorio provinciale e non solo dei pochi comuni del Calatino che in questi anni sono stati sotto il controllo della società che ha nelle famiglie Cassar, Virlinzi e Zappalà i principali soci privati.
Anche per questo la designazione dei componenti dei futuri consiglio di gestione e consiglio di sorveglianza è un fatto che assume profondi connotati politici, con ognuno dei partiti interessato a far valere il proprio peso.
Sulla carta tutto dovrebbe svolgersi a inizio ottobre: l’assemblea è prevista l’1 ottobre in prima convocazione e il 3 in seconda. Quest’ultima data, però, coinciderebbe con la trasferta che vedrà impegnati ad Assisi molti dei sindaci della provincia. Il tema è venuto fuori in questi giorni, portando a ipotizzare la possibilità che l’assemblea possa nuovamente essere rinviata.
La richiesta di una riunione
Stando a quanto appreso dal Quotidiano di Sicilia, alcuni tra i primi cittadini hanno sollecitato la necessità di un incontro che preceda la partecipazione all’assemblea. L’idea, infatti, è quella di arrivare al confronto con i soci privati di Sie – il cui pacchetto azionario nel complesso raggiunge il 49 per cento – avendo le idee chiare sui nomi da proporre, ma anche sul numero di componenti che dovranno comporre il consiglio di sorveglianza. Sulla carta si potrebbe arrivare ad ampliarlo fino a quindici nomi, ma non è detto che ciò accadrà. Anzi, nelle ultime settimane si sarebbe fatto strada la proposta di contenere il numero, fissando in sette membri un numero congruo.
In ogni caso arrivare con una linea condivisa darebbe prova di compattezza da parte del socio pubblico, al netto delle naturali divergenze politiche tra i partiti. Ciò servirebbe anche a riproporre un assunto che nel corso del 2024 più volte è stato portato al centro dell’attenzione: in futuro – la convenzione con l’Ati avrà una durata di 29 anni – la Sie dovrà essere gestita senza mai dimenticare che si tratta di una società mista, con capitale sia pubblico che privato.
Palla a Trantino
Ad avere il compito di indire la riunione preparatoria sarà molto probabilmente Enrico Trantino, non solo perché primo cittadino di Catania ma anche perché sindaco della Città metropolitana. Sulla data c’è chi ha ipotizzato possa tenersi già questa settimana.
Trantino, in un primo momento, avrebbe proposto la data odierna, ma c’è chi avrebbe chiesto qualche giorno in più specificando inoltre che il confronto dovrà tenersi nella sede dell’ex Provincia. Certo è che di tempo per trovare un accordo non ce n’è poi tanto, a meno che San Francesco non rimandi tutto. Ma in quel caso, considerate le tante incombenze all’orizzonte, sarebbe difficile considerarlo un miracolo.

