Catania, servizio idrico, i sindacati incontrano i vertici di Ati - QdS

Catania, servizio idrico, i sindacati incontrano i vertici di Ati

Gianluca Virgillito

Catania, servizio idrico, i sindacati incontrano i vertici di Ati

Gianluca Virgillito  |
giovedì 18 Agosto 2022

Il presidente Fabio Mancuso ha ricevuto, a Palazzo Minoriti, i rappresentanti delle principali sigle provinciali. Al centro del confronto i temi caldi legati all’approvvigionamento e ai bilanci

CATANIA – Incontro nella sede istituzionale di Palazzo Minoriti a Catania tra il nuovo presidente dell’Assemblea territoriale idrica di Catania, Fabio Mancuso, e i sindacati di categoria. In particolare i segretari delle sigle provinciali Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e Ugl Chimici Catania (rispettivamente Jerry Magno, Giuseppe Coco, Alfio Avellino e Carmelo Giuffrida) hanno voluto discutere, in vista dell’autunno, delle decisioni da assumere sul tema del servizio idrico integrato.

È venuta così alla luce la richiesta delle organizzazioni sindacali di poter garantire alla cittadinanza un Ati funzionante a tutela dell’acqua interamente pubblica. Si tratta di un obiettivo ritenuto fondamentale.

“È il passo iniziale che bisogna fare anche per evitare il commissariamento da parte del ministero dell’Ambiente e poi per assicurare un servizio uniforme su tutto il territorio provinciale, dove oggi insistono acquedotti pubblici e privati – dicono Magno, Coco, Avellino e Giuffrida -. Abbiamo anche affrontato le problematiche che ci sono con questi ultimi soggetti presenti sul mercato, in relazione all’approvvigionamento della materia prima e anche al trasporto con la concorrenza che si sta creando con i gestori pubblici all’interno delle città. C’è in ballo anche la questione legata alla rete fognaria, vista la spada di Damocle che pende sulla testa degli utenti per una tariffa che viene pagata a fronte di infrastrutture non ancora pronte, di progetti fermi e di un’infrazione dell’Unione europea che rischia di far saltare i conti”.

“Bilanci già fortemente in pericolo dopo l’esponenziale aumento dei costi dell’energia, che – proseguono i sindacalisti – potranno presto portare le aziende fino al default se non ci saranno correttivi urgenti. Come ad esempio il caso della Sidra che nel giro di pochi mesi si è trovata a pagare bollette della luce di 2 milioni di euro a fronte dei 400mila euro precedentemente versati. C’è moltissimo quindi da lavorare e siamo contenti che dall’altra parte abbiamo trovato una governance preparata e disponibile all’ascolto. Siamo pronti a sederci attorno ad un tavolo, rispettando la proposta di rivederci periodicamente con l’Ati – concludono -, per collaborare attivamente e far si che il servizio idrico sia veramente vicino agli utenti”.

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