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Catania si prepara alle piogge: tra certezze e grandi difficoltà

Catania si prepara alle piogge: tra certezze e grandi difficoltà
Allagamenti Catania, tombini pieni e maltempo – FB, Enrico Trantino

In arrivo temporali autunnali così come è avvenuto una decina di giorni fa con la città di Catania che si è allagata per le piogge abbondanti.

Godiamoci gli ultimi giorni di temperature quasi estive e mari calmi, perché a partire da martedì, secondo le previsioni del meteorologo Valerio Leonforte, della stazione “Meteo Sicilia” sulla Sicilia orientale insisterà per diversi giorni un fronte perturbato che porterà abbassamento delle temperature, che rientreranno nella norma del periodo , con max di 20 gradi e piogge intermittenti che a tratti potrebbero assumere carattere di temporali piuttosto consistenti. Niente a che vedere con la “Dana” (Depressione isolata nei livelli alti), la “goccia fredda” che ha sconvolto la Spagna perché in quel caso ci sarebbe proprio da “sudare freddo”, ma si tratta pur sempre di temporali autunnali che a tratti possono scaricare molti millimetri di pioggia in un arco di tempo limitato, come è avvenuto una decina di giorni fa con la città di Catania che si è allagata dopo una ventina di minuti di pioggia abbondante.

Enormi vasche di controllo

Proprio per capire quali possono essere gli interventi da fare il sindaco Enrico Trantino ha avviato in Comune  una serie di incontri con tecnici ed esperti per studiare le possibili mosse per affrontare questi autunni in cui le precipitazioni  non hanno più nulla di normale, ma stanno diventando sempre più violenti. In una di queste si sarebbe parlato anche di interventi che potrebbero avere un impatto notevole sulla consistenza delle precipitazioni che provengono dalla zona nord della città. Una di queste idee verterebbe sulla realizzazione di enormi vasche di accumulo sotto piazza Borgo e soprattutto piazza Roma per intercettare le acque piovane che si immettono in via etnea dal Viale Regina Margherita e percorrono tutta la via principale sino a superare Porta Uzeda e l’area interessata dall’Amenano, il cui letto, superato via Etnea, potrebbe essere ampliato sulla piazza Pacini. Un altro problema da risolvere, infine, è quello dello sfogo a mare di queste acque che invadono piazza Borsellino che poi defluiscono lentamente verso il mare. Ancora oggi sulla piazza ci sono alcuni cancelli sbarrati, che delimitano la zona di competenza dell’Autorità portuale e non si capisce come mai dopo tante alluvioni la questione sia rimasta tale e quale come tanti anni fa. Si trattano, però,  di interventi che richiedono tempo, mentre l’emergenza potrebbe ripresentarsi a breve.

Canali, Fatuzzo pronto ad incontrare il sindaco

Altro punto riguarda il canale di gronda, il canale di cintura che scorre sotto la circonvallazione  e i tombini. Qualche giorno fa in una intervista al Quotidiano di Sicilia il commissario per la depurazione e per lo smaltimento delle acque reflue, Fabio Fatuzzo, ha dichiarato che presto si incontrerà col sindaco Trantino per parlare del canale di gronda e della sua ultimazione. L’enorme opera idraulica funziona ancora a metà perché alcune condotte secondarie, denominate nel gergo tecnico “pettini” non sono state ultimate. Queste grandi tubazioni dovrebbero servire per convogliare nel canale di gronda una buona parte delle acque  bianche che provengono dai paesi dell’hinterland all’interno del canale di gronda. Discorso a parte riguarda il canale di cintura. Fatuzzo ha spiegato che quando venne realizzato il nuovo Tondo Gioeni venne segato il grande albero che si trovava proprio al di sotto del vecchio ponte. Ma allora non si pensò di controllare le radici di questo albero, rimuovendole dal canale di cintura che al momento sarebbe parzialmente ostruito. Un capitolo a parte poi riguarderebbe la pulizia della foce del canale di gronda che scarica sulla scogliera. Dalle foto in nostro possesso il canale sarebbe ostruito da detriti e addirittura grate dei tombini divelte durante l’ultima alluvione.

In previsione della pioggia che potrebbe arrivare e, secondo il meteorologo, insistere per diversi giorni sulla zona orientale assume una importanza fondamentale anche il nodo della pulizia degli alvei dei torrenti che arrivano a mare attraversando la zona nord della città, l’aeroporto e la zona industriale. Secondo l’ex direttore generale del Comune Tuccio D’Urso, in carica durante l’ultima sindacatura Scapagnini,  la situazione non è affatto rosea soprattutto per il torrente Acquicella, (perché il letto del Forcile allo stato attuale è sgombro perché manutentato costantemente dalla Sac, la società che gestisce l’aeroporto) D’Urso sostiene che l’acquicella in diversi tratti sarebbe ostruito da canneti e da arbusti. Se dovesse piovere in maniera costante potrebbe diventare un problema e impedire il regolare deflusso delle acque anche nella zona in cui si trova l’ospedale Garibaldi Nesima, che alcuni anni fa rimase allagato. “Nel 2004 – spiega D’Urso – con l’amministrazione Scapagnini avevamo ripulito per intero il torrente Acquicella. Vorrei ricordare che il corso d’acqua  riceve le acque piovane da Monte Po. Passa attraverso il nuovo Garibaldi che tre anni fa si è allagato. L’ospedale ha quattro piani sotto il livello stradale. Vi lascio immaginare cosa potrebbe accadere… Il fiumiciattolo poi riceve  le acqua del canale di gronda BB1 e poi passa  a fianco del cimitero, in una zona periferica della città piena di case ed aziende e infine sfocia poco distante del Faro Biscari…Insomma – conclude – c’è poco da commentare….”.