CATANIA – Una proposta destinata a fare discutere. Anzi, che sta già facendo discutere, a Catania come a Palermo, nonostante sia stata avanzata da pochi giorni. È quella del consigliere comunale democristiano, Maurizio Mirenda, che propone di eliminare la zona di pre-riserva dell’Oasi del Simeto e di inserirla nel piano regolatore generale della città. Un’idea che il consigliere avrebbe avuto in seguito a un incontro con il direttore all’Urbanistica, Biagio Bisignani e con il comitato pre-Oasi, rappresentato da Maria Siracusa, per discutere dell’inserimento a vincolo relativo (e non assoluto) nel futuro Prg della zona “B” della riserva gestita dalla Città metropolitana etnea.
“Dall’incontro con l’ingegnere Bisignani – sostiene il consigliere Mirenda – è scaturito l’inizio di un percorso, con la commissione urbanistica e in sinergia con l’assessore La Greca, che porterà alla richiesta di inserire la zona “B”, area di pre-riserva, nel nuovo Piano regolatore generale, per estrapolarla e fare una nuova perimetrazione, rendendola urbanizzata, affinché venga tolta dal vincolo ‘Pre-Oasi’”. Mirenda parla di “ridare dignità alle abitazioni della zona” attraverso “un piano di recupero urbanistico, in quanto zona vincolata con questa legge complessa che stride tra ambiente e urbanistica”.
Una proposta irricevibile secondo Legambiente Catania e la sua presidente Viola Sorbello, che evidenzia come la stessa natura della riserva sia di carattere europeo. “Qui si fermano gli uccelli migratori che dall’Africa si spostano al nord” – dice Sorbello. “Non si può pensare che il Comune di Catania possa decidere di un territorio la cui integrità riguarda tutto il continente”. Posizione contraria ribadita anche dall’associazione ambientalista regionale e da Gianfranco Zanna, membro del consiglio direttivo ed ex presidente, che evidenzia come nel passato la questione sia stata avanzata più volte, senza esito. “La proposta del consigliere Mirenda non è certo una novità – afferma Zanna. Ci hanno già pensato in passato ma la proposta è stata bocciata su più fronti”. Zanna parla di “mera propaganda”. “I tribunali si sono già espressi – continua: quanto affermato dal consigliere comunale porterà aspettative inutili nelle persone”. Una proposta “elettorale” secondo l’esponente dell’associazione del Cigno. “Siamo contrari ovviamente – aggiunge – ma, in questo caso, siamo contrari al nulla perché quello che viene proposto non si può fare”.
Secondo Zanna le costruzioni che insistono all’interno della pre-Oasi sarebbero insanabili. “Bisognerebbe solo avere la volontà politica di intervenire ed eliminare questi abusi – prosegue -. Esiste una legge che dà questo potere ai sindaci e che, quando i sindaci non intervengono, passa la palla alle Prefetture. La norma, fino a oggi, ha avuto un’interpretazione abbastanza restrittiva e si è inciso solo sulle nuove costruzioni, invece bisognerebbe applicarla a tutti gli abusi”. Ed è su questo aspetto che Legambiente intende puntare pressando il Parlamento per l’applicazione della norma.
“Con estremo stupore, vengo a conoscenza di attività che il sottoscritto, Direttore dell’Urbanistica di Catania, avrebbe intrapreso relativamente al vincolo di zona B dell’oasi del Simeto”. A scrivere è Biagio Bisignani, dirigente della Direzione Urbanistica del Comune di Catania che prende le distanze dalle dichiarazioni del consigliere comunale Maurizio Mirenda.
“Nel particolare – sottolinea il direttore – si lascia intendere che tale vincolo verrà “tolto”. Desidero portare all’attenzione un importante chiarimento in merito alla dichiarazione – continua. È essenziale sottolineare che la Direzione Urbanistica non ha intrapreso alcuna attività ufficiale o procedura per l’inserimento a vincolo relativo della zona B del parco naturalistico Oasi del Simeto nel futuro piano di governo del territorio o PUG. Tale attività complessa ed articolata non può essere risolta con azioni burocratiche d’ufficio senza che vi sia un indirizzo strategico di intervento di rango superiore”.
Insomma, non è certo la direzione comunale a stabilire di porre o eliminare vincoli. “L’affermazione che menziona tale inserimento a vincolo relativo, sembra essere il risultato di un’interpretazione autonoma. Questa interpretazione non corrisponde alla realtà dei fatti o alle azioni intraprese ufficialmente dall’ente competente e soprattutto non corrisponde ad alcuna mia dichiarazione”.