E’ vera e propria emergenza sicurezza a Catania. Non si placano, infatti, le sparatorie in centro città e in tutto l’hinterland, tra la paura e la preoccupazione dei cittadini delle zone coinvolte.
Nella tarda serata di ieri, infatti, a San Giovanni Galermo in via Adone sono stati sparati diversi spari in aria. Non ci sono stati danneggiamenti verso esercizi commerciali, come già avvenuto nelle nottate scorse. Potrebbero essere stati degli spari di avvertimento in aria ma che danno seguito alle diverse attività delle notti scorse in città. Adesso, sta indagando la Polizia.
Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI
Catania, incredibile sequenza di sparatorie in città
Incredibile sequenza di sparatorie a Catania per la quarta notte consecutiva. Dopo via Garibaldi, via Plebiscito e Villaggio Sant’Agata, questa volta la notte tra il 28 e il 29 agosto a essere colpiti sono una panineria in via Dell’Agricoltore (sempre Villaggio Sant’Agata) e un bar in via XXXI Maggio. Intervenuti sia la Polizia che i Carabinieri che stanno procedendo con le indagini. L’ennesima sparatoria inasprisce la tensione in città e con la paura che episodi del genere possano concludersi con epiloghi tragici.
Ma non solo via XXXI Maggio e via Dell’Agricoltore. Infatti, la prima attività ad essere colpita è stata un centro estetico in via Garibaldi, con annessi altri spari a una abitazione di via Calabrò a San Cristoforo. Dopo 24 ore, colpita a fucilate la saracinesca di una ditta di noleggio in via Plebiscito e due notti fa, invece, colpita una panineria di via Giovanni Da Verrazzano a Villaggio Sant’Agata. Resta da capire a pieno se tutte queste sparatorie sono collegate fra di loro.
L’attacco del M5S al Comune
In merito alla pericolosa vicenda, il Movimento 5 Stelle ha emanato una nota in cui attacca la presunta immobilità del Comune di Catania riguardo al tema della sicurezza.
“Mentre in città esplodono focolai di violenza l’amministrazione Trantino continua a navigare a vista: dalla sicurezza al piano regolatore, dai trasporti ai servizi sociali, dallo scempio di verde pubblico fino al commissariamento del rendiconto – scrivono i pentastellati Gianina Ciancio e Graziano Bonaccorsi – La recente scia di sparatorie che ha scosso Catania, insieme all’arresto di un giovane legato a famiglie note della criminalità locale, dimostrano che la città vive una situazione di gravissimo allarme. Eppure, di fronte a episodi che mettono a rischio l’incolumità dei cittadini e la reputazione della città, l’amministrazione comunale rimane in silenzio, incapace di affrontare i nodi strutturali. Nel frattempo il vicepresidente del Consiglio comunale viene sorpreso a occupare abusivamente il suolo pubblico. Questioni molto diverse, ma che raccontano la stessa realtà: a Catania chiunque sembra potersi permettere di fare ciò che vuole, persino chi ricopre incarichi istituzionali. Il Sindaco Trantino parla di “reati in calo” e invita i cittadini a dare soldi ai balordi e denunciare dopo; un giorno ringrazia i militari e il giorno dopo li dichiara inutili. Ma la realtà è un’altra: Catania sembra abbandonata a se stessa. Il Piano regolatore generale non arriva, del piano del traffico neanche l’ombra, il trasporto pubblico resta un miraggio. Sul fronte delle attività produttive, però, si propone una stretta significativa sui dehors, con un Regolamento iper restrittivo e inapplicabile, che difficilmente vedrà la luce così come proposto. I servizi sociali sono stati spostati nella sede di via Dusmet con la chiusura di presidi importanti come la sede della circoscrizione di Monte Po. A questo si aggiunge il commissariamento per il rendiconto, che certifica l’incapacità amministrativa. Non basta fare lo sceriffo sui rifiuti o predicare il rispetto delle Regole con i cittadini se non si riescono a garantire i servizi minimi. Serve affrontare i macro temi della città: perché l’illegalità si combatte anche e soprattutto dentro gli uffici comunali, dove inefficienza e opacità continuano a prosperare. Il sindaco smetta di fare propaganda e si assuma fino in fondo la responsabilità di guidare la città. Chieda con forza al governo nazionale il potenziamento delle forze dell’ordine sul territorio, mentre sul lungo periodo pianifichi massicci investimenti nei servizi e nel sociale. Se non è in grado di farlo, si faccia da parte”.

