Gli ultimi risultati hanno condotto la dirigenza del Catania a portare la squadra in ritiro. Mister Toscano aspetta rinforzi dal mercato, ma sembra di vedere un film già visto
Il 2025 del Catania si è aperto come peggio non poteva. Se la vittoria dei rossazzurri contro il Sorrento nell’ultima gara del 2024 sembrava aver lanciato un piccolo segnale di possibile ripresa, le prime gare del nuovo anno hanno spento ogni illusione. Prima l’amara sconfitta di Benevento – in vantaggio sino ad un quarto d’ora dalla fine del match, gli etnei si sono fatti rimontare fino a perdere la partita – poi la rovinosa caduta interna al cospetto della Juventus Next Gen: il Catania sembra di fronte all’ennesima stagione a dir poco deludente.
Toscano vuole rinforzi
Domenico Toscano si aspetta nuovi acquisti e li vuole subito. Il tecnico rossazzurro è stato molto chiaro nell’evidenziare il suo pensiero in sala stampa: “C’è bisogno di intervenire il prima possibile per mettere dentro gente che abbia qualcosa in più dal punto di vista caratteriale, più fame e che sposi al 100% questa sfida difficile. Bisogna cambiare strategia sulla scelta dei calciatori dal punto di vista caratteriale”.
Toscano vuole rinforzi subito, ma il mercato del Catania si scontra con dinamiche ben precise: la proprietà non ha assicurato un extra-budget per operare nelle trattative e dunque prima di acquistare nuovi calciatori il neo collaboratore dell’area tecnica Ivano Pastore (peraltro, mai presentato) dovrà prima cederne altri (coloro che non sono più ritenuti più funzionali al progetto più i quattro fuori rosa). Il più vicino a vestire la maglia rossazzurra, dopo l’addio di Marius Adamonis, sembra il portiere Andrea Dini del Catanzaro. Oltretutto, il nuovo piano industriale stabilito dal club prevede un abbassamento del tetto ingaggi.
Tutti in ritiro
La scelta della dirigenza di fronte agli ultimi risultati – tre sconfitte nelle ultime quattro gare – è stata quella di spedire la squadra in ritiro: il Catania, da mercoledì, preparerà la sfida contro il Picerno (al momento a rischio, stante le difficili condizioni climatiche in Lucania) in Calabria, in una località non resa nota. Il problema che caratterizza i rossazzurri, però, pare essere lo stesso della passata stagione: calciatori sulla carta di livello per la categoria non traducono il loro potenziale sul campo. Perché? Il Catania ha cambiato tutto da un punto di vista sportivo rispetto all’anno scorso – dai calciatori allo staff tecnico – e dunque la sensazione è che la gestione societaria sia ancora una volta deficitaria nell’affrontare e risolvere le situazioni, le dinamiche interne al gruppo e nel consentire ad ogni singolo (allenatore compreso) di esprimersi al meglio.
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Quali soluzioni?
Al Catania sta mancando tanto Daniele Faggiano, dirigente d’esperienza che sa bene come intervenire in questi casi e come gestire un gruppo di calciatori, supportando l’allenatore in questo compito. La società però, tolto l’inserimento del direttore sportivo salentino, a tre anni dal suo insediamento non sembra ancora essersi dotata di una struttura efficace e, peraltro, non ha prodotto alcun passo concreto sul fronte strutture: la proprietà appare distante e, a tratti, nemmeno granché focalizzata sulle sorti del club. Insomma, il problema sembra a monte e si riflette poi, a cascata, su tutto, squadra compresa. Ecco perché, a Catania, sembra di vedere sempre lo stesso film.
