I due pregiudicati, durante la perquisizione, sono stati trovati in possesso di "attrezzi del mestiere" nascosti sotto i giubbotti.
I carabinieri della Stazione di Catania Piazza Dante hanno arrestato in flagranza per il reato di tentato furto in abitazione 2 pregiudicati catanesi di 52 e 38 anni. Quest’ultimo, inoltre, dovrà anche rispondere del reato di evasione.
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La segnalazione
Nel corso del tardo pomeriggio, un automobilista in transito in via Stella Polare, che aveva notato la strana presenza di una coppia di uomini incappucciati intenti ad armeggiare con la serratura della porta d’ingresso di un’abitazione al piano terra, ha allertato con una telefonata i carabinieri di Catania.
Gli operatori della Centrale dei Carabinieri hanno immediatamente disposto l’invio di due pattuglie della Stazione di Piazza Dante sul posto, già presenti nell’area, che grazie alla tempestività dell’intervento, sono riusciti a bloccare i due topi d’appartamento in flagranza e prima che potessero arrecare ulteriori danni alla casa presa di mira.
La dinamica del tentato furto a Catania
Al momento del loro arrivo, i militari hanno così notato come il 52enne, poco distante dall’abitazione colpita, facesse da “palo” al suo “coppio”, guardandosi intorno con circospezione, al fine di dare l’allarme in caso di un eventuale arrivo delle Forze dell’Ordine, mentre il 38enne era impegnato nel forzare la porta blindata.
Tagliata ogni possibili via di fuga alla coppia, i carabinieri hanno subito bloccato sia il “palo” che il suo complice, il quale intanto era riuscito a manomettere la serratura ed entrare in casa.
La perquisizione
Messi in sicurezza, entrambi sono stati perquisiti dai carabinieri, che gli hanno trovato addosso, nascosti sotto ai giubbotti, gli “attrezzi del mestiere”, ovvero delle tronchesi ed arnesi metallici di fattura artigianale, utilizzati proprio per l’apertura della porta.
Ancora, durante il loro controllo, l’equipaggio ha poi accertato come il 38enne avrebbe dovuto trovarsi presso la propria abitazione di via Toledo, poiché sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, per scontare una pena conseguita ad una condanna emessa dal Tribunale di Catania, sempre per alcuni furti commessi qualche anno prima.
Per entrambi si sono aperte le porte del carcere catanese di Piazza Lanza, dove tuttora permangono, come disposto dall’Autorità Giudiziaria che ne ha convalidato l’arresto.