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Trantino, scatta l’ora del mini rimpasto. Ma il nodo Parisi non è (del tutto) sciolto

Trantino, scatta l’ora del mini rimpasto. Ma il nodo Parisi non è (del tutto) sciolto
Enrico Trantino, sindaco di Catania

Lunedì giurano i nuovi assessori: Bottino, Sangiorgio e Spoto i nomi più gettonati. Difficile il salvataggio in extremis dell’assessore ai Lavori pubblici. Il Dc Marletta resterà al suo posto

CATANIA – Lunedì alle 12,30 a Palazzo degli Elefanti. L’appuntamento per il giuramento dei nuovi assessori in forza alla giunta comunale guidata dal sindaco Trantino sembra confermato. Il mini rimpasto, chiesto a gran voce dalla maggioranza, in particolare dal partito del sindaco, dunque, si farà. D’altronde, lo stesso primo cittadino aveva confermato anche al Quotidiano di Sicilia, la volontà di procedere con il rimpastino, dovendo annerire la casella lasciata scoperta dall’ex assessore Alessandro Porto, dimessosi dalla giunta per occupare uno scranno all’Assemblea regionale, e dovendo dare seguito agli accordi pre-elettorali che prevedevano un turn over all’interno di Fratelli d’Italia.

Bisognava, però, prima liberare due posti, dovendo gli assessori rimanere nel numero massimo di dieci. Il primo lo ha lasciato vacante il professor Paolo La Greca, già assessore all’Urbanistica e vicesindaco, dimessosi all’inizio di ottobre “a causa dei miei crescenti impegni accademici, aumentati considerevolmente dopo la conclusione del mio anno sabbatico e l’insediamento della nuova governance di Ateneo”, scriveva, salvo poi essere nominato esperto del sindaco a titolo oneroso.

L’altro lo dovrebbe liberare Sergio Parisi, assessore già dalla passata consiliatura con la giunta Pogliese e detentore di importanti deleghe, come le Politiche comunitarie e i Lavori pubblici. Una ipotesi – ormai quasi una certezza – che l’assessore, che i bene informati dicono amareggiato, starebbe “subendo”. Se non altro per non disperdere il lavoro portato avanti in questi anni e riconosciuto da molti. “È la politica, bellezza”, direbbe Humphrey Bogart. Il nodo sarà sciolto, probabilmente, lunedì stesso.

Per due caselle che si liberano, due saranno i nuovi ingressi, le indiscrezioni circolate tra i corridoi e riportate dai giornali dovrebbero essere tutte confermate: Daniele Bottino, capogruppo dei meloniani in quota Ruggero Razza in Consiglio comunale, e Luca Sangiorgio, ex consigliere e fedelissimo dell’ex sindaco Salvo Pogliese.

Meno tribolate le cose in casa del Movimento per l’autonomia, che vedrà una staffetta interna tra l’attuale assessore ai Servizi sociali, Bruno Brucchieri e la consigliera comunale Serena Spoto che si dimetterà lasciando lo scranno consiliare allo stesso Brucchieri, primo dei non eletti. L’altro nome circolato nei giorni scorsi e che pare confermato è quello di Carmelo Coppolino, più volte consigliere comunale.

I movimenti nella giunta Trantino dovrebbero fermarsi a questi: sembra che, almeno per il momento, l’inchiesta della Procura di Palermo sull’ormai ex leader della Nuova democrazia cristiana, Totò Cuffaro, al contrario di quanto accaduto nel governo regionale, non avrà conseguenze sulla squadra di governo cittadino, che conta un democristiano, l’assessore al Bilancio, Giuseppe Marletta.