Con un lungo post pubblicato sui propri canali social, il sindaco di Catania, Enrico Trantino, ha voluto lanciare un appello ai cittadini, postando anche una foto di un “classico” parcheggio “selvaggio”, invitandoli a rispettare le regole e sottolineando l’importanza dell’aumento dei controlli per non far regnare l’anarchia. Il primo cittadino, inoltre, si toglie anche qualche sassolino dalle scarpe, rispondendo alle critiche riguardo il malfunzionamento del trasporto pubblico.
Il post di Trantino
“Utopia o città normale? Dal primo giorno dal mio insediamento ho sottolineato l’importanza di un cambiamento radicale delle nostre abitudini, se vogliamo che Catania diventi una città normale – scrive il sindaco di Catania – Tutti (giustamente) hanno sempre puntato il dito contro l’epidemia di caos che regna sovrana, chiedendo che si ripristinasse il primato delle regole come presupposto per affermare un modello di città evoluta. La rassegnazione ha negativamente inciso sull’idea che siamo tutti parte di qualcosa che dobbiamo preservare e tenere pulito e ordinato: per troppo tempo è prevalsa l’idea che la nostra sia città per furbi, in cui molti credono di fare quello che ritengono sia meglio per loro, sulla base della formula magica “si è fatto sempre così”. E’ proprio questo il problema: il “si è fatto sempre così” a cosa ci ha portato, se non a rinunciare a un ruolo di primato che la bellezza di Catania potrebbe garantirci, ma che è compromesso dall’assenza di rispetto civico? La diffidenza sulle prospettive della nostra città ritengo dipenda dalla convinzione che chi segue le regole del gioco è tagliato fuori. Per questa ragione in tanti si sono lamentati per l’insufficienza di controlli, determinati da un organico di polizia locale ridotto all’osso, reclamando maggiore severità nella reazione al degrado. Adesso, da quando sono entrati in servizio i nuovi 80 vigili (e ne attendiamo altri 100), molti sembra quasi alludano al fatto che la severità da giorni in atto, debba riguardare gli altri, e non se stessi, sulla base del principio orwelliano che “tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”.
“Importante muoversi a piedi”
Allora, poche (e più immediate) avvertenze d’uso in risposta alle tante obiezioni che ho colto, su cui mi piacerebbe si aprisse una pacata riflessione:
1. per chi abita in città, a meno che non abbia limitazioni di movimento, la gran parte degli spostamenti perchè non può avvenire a piedi, (noi siamo quelli che paghiamo per frequentare una palestra e avere qualcuno che ci fa muovere, ma poi ci lamentiamo se per raggiungerla dobbiamo percorrere 500 metri a piedi), come in tutte le città del mondo? Ne beneficeremmo in salute e qualità di vita. Se riuscissimo a modulare le nostre abitudini in questa direzione, non vi sarebbe ragione di doppie auto in famiglia, con quel che ne consegue.
2. Mancanza di parcheggi: abbiamo messo in atto una strategia per realizzarli, ma (ad eccezione di quelli che stiamo per aprire) non ci vorranno pochi mesi. Possiamo ancora attendere che vengano costruiti, stressandoci dentro le auto e consolidando una peggior qualità di vita, solo perchè non abbiamo provato a adottare un diverso modo di concepire la mobilità? Nella foto – emblematica – quel che accade nei pressi di piazza Europa. A 100 metri vi è un enorme parcheggio; e sotto la piazza, sul lungomare, abbondanza di stalli blu non occupati. Pensate che un caffè valga più del diritto dei pedoni, dei genitori con passeggini, delle persone con disabilità a circolare liberamente?
3. Il trasporto pubblico locale funziona male. La metropolitana è un nostro fiore all’occhiello. L’AMTS in effetti deve migliorare il servizio, ed è in atto una strategia per ottenere il risultato; ma fin quando la città sarà invasa dalle auto, come possiamo pensare che i mezzi pubblici possano garantire collegamenti efficienti?
“Stanziato un milione di euro all’AMTS per collegare paesi etnei alla città”
4. Decine di migliaia di auto si riversano in città dai comuni dell’hinterland. Come Sindaco metropolitano ho stanziato un milione di euro all’AMTS per collegare i comuni di prima fascia (San Gregorio, Tremestieri, San Giovanni la Punta…), e rafforzare i collegamenti già esistenti. E’ poi in fase di studio la connessione con alcuni di questi paesi attraverso un sistema di metropolitana leggera (ci vorranno anni, ma dobbiamo pur cominciare). Ma non potremmo sforzarci – come fanno in tantissime città – per metterci d’accordo con nostri vicini e evitare di scendere una sola persona per auto? O sostare nei parcheggi scambiatori e prendere la metropolitana? Ieri mattina, complice qualche linea di febbre, non me la sono sentita di scendere in scooter da San Gregorio. Con l’auto ho parcheggiato a piazzale Famà (ancora meglio noto come parcheggio Sanzio), sono andato a piedi fino alla stazione di metropolitana, e ho poi raggiunto il Comune. In quella camminata di quindici minuti è come se i pensieri si fossero allocati nei corretti file. Ho potuto osservare più da vicino molte delle cose che non vanno. Mi sono sentito meglio. Non è affatto difficile; bisogna solo superare resistenze condizionate dalle abitudini. Io amo questa città. Quelle volte che la percorro alle luci dell’alba, prima che le auto la invadano, mi appare in un soave splendore e sembra confidare che chi la abita la tratti meglio. Dipende solo da noi rispettare quel che rispettiamo altrove, e non pretendere solo che lo facciano gli altri. A meno che non abbia ragione il mio amico Goffredo D’Antona (ai miei antipodi politici): “è facile fare i milanesi, con le macchine degli altri”.
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