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Catania, presentato dossier per la candidatura a Capitale della Cultura 2028. Trantino: “Grande occasione di riscatto”

Catania, presentato dossier per la candidatura a Capitale della Cultura 2028. Trantino: “Grande occasione di riscatto”
Catania, Piazza Duomo. Immagine di repertorio

Le risorse economiche saranno garantite da più soggetti: un milione di euro arriverà dal Ministero della Cultura, tre milioni dal Comune di Catania e un milione e mezzo dal Comune di Palermo.

Catania ha ufficialmente presentato il dossier di candidatura per diventare Capitale italiana della Cultura 2028. Se la proposta sarà accolta, il capoluogo etneo sarà la terza città siciliana a ottenere il riconoscimento del Ministero della Cultura negli ultimi sette anni.

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Il progetto prevede un investimento complessivo di 20 milioni di euro. A sostegno della candidatura avanzata dall’amministrazione guidata dal sindaco Enrico Trantino si sono schierati la Regione Siciliana, compatta nell’appoggio, e un gruppo di aziende private. Le risorse economiche saranno garantite da più soggetti: un milione di euro arriverà dal Ministero della Cultura, tre milioni dal Comune di Catania e un milione e mezzo dal Comune di Palermo. Il dossier è stato consegnato con quattro ore di anticipo sulla scadenza, al termine di due mesi di lavoro. La presentazione alla città si è svolta nella Sala Vaccarini della Biblioteca “Ursino-Recupero”.

Catania, ipotesi Capitale della Cultura. Schifani: “Parte culturale da valorizzare”

Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha dato il proprio endorsement, sottolineando che accanto allo sviluppo “mega industriale di Catania, che sto seguendo a stretto contatto con il ministro del Made in Italy Adolfo Urso, c’è una parte culturale che siamo chiamati a valorizzare”. Il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno ha fatto altrettanto spiegando che nel caso di Catania “non sarà necessario sforzarci nel merito, perché la città è unica” includendo anche l’appoggio della Fondazione Federico II, di cui lo stesso Galvagno è presidente.  

“La Sicilia è la terra più bella del mondo e Catania incarna fedelmente tutte quelle dinamiche che oggi possono portare a un risultato così importante ed epocale per questa città stessa. Ricordo a me stesso e a tutti che più della metà del patrimonio culturale e paesaggistico d’Italia è in Sicilia, quindi onore al merito alla nostra regione e a Catania”, aggiunge l’assessore ai Beni Culturali Francesco Paolo Scarpinato.

L’amministrazione gioca “la carta” di Catania Capitale della Cultura per chiedere alla città di non piangersi più addosso. “Spero la città capisca che ha la grande occasione per riscattarsi – ha dichiarato il sindaco Enrico Trantino – Per un presente che regala poche emozioni, può esserci un futuro che offre condizioni migliori e il futuro può cominciare oggi. Oggi presentiamo solo una candidatura, c’è tutto un percorso da fare fino alla scelta del Ministero della Cultura, ma se il domani vuole avere un inizio – ha concluso il sindaco di Catania – facciamolo cominciare oggi”.  

“Catania Continua” il titolo dato al documento del progetto

“Catania Continua” è il titolo dato al documento e la visione della candidatura proposta dal Comune di Catania. Punta a mettere al centro la capacità della città di rinascere, trasformando la cultura in motore di sviluppo e coesione. Più del 70% delle iniziative è stato raccolto attraverso una call for ideas rivolta a cittadini, associazioni, enti di ricerca e imprese. Non si tratta solo di un calendario di eventi, ma di un percorso di trasformazione culturale che vuole lasciare in dote una capacità rinnovata di fare rete, con l’obiettivo di una città più inclusiva, attrattiva e sostenibile. L’eredità di “Catania Continua” confluirà nel Piano Partecipato della Cultura 2038, base per una pianificazione condivisa e a lungo termine.  

Il progetto, si legge nel documento di sintesi, si articola attorno a tre sguardi: verso l’alto e in profondità, dove arte e scienza si incontrano tra mare, Etna e stelle; verso il lontano, che apre la città al Mediterraneo e al mondo attraverso festival, residenze e mobilità culturale; e verso l’interno, con attenzione alla memoria civica, al rapporto tra centro e periferie, all’inclusione sociale e alla rigenerazione urbana. 

Quando saranno avviati i lavori

La città avvierà dei lavori preliminari su alcuni siti per farsi trovare comunque pronta ad un’eventuale scelta da parte del Ministero della Cultura. Interventi di rigenerazione e restauro interesseranno il Centro storico. Il Comune ha annunciato l’avvio di 20 interventi su siti culturali della città per un valore complessivo di circa 40 milioni di euro. Come precisato dal dirigente della Direzione Politiche Comunitaria Fabio Finocchiaro, le risorse arriveranno non solo da fondi regionali, ma anche da quelli europei (Pon Metro 2021-2027) dal Piano Sviluppo e Coesione.

Tra gli interventi principali, realizzati in collaborazione con la Prefettura e la Sovrintendenza dei Beni culturali di Catania, figurano il restauro della scalinata della Chiesa di San Nicolò l’Arena, che sarà resa accessibile anche ai diversamente abili, e opere di rigenerazione urbana che interesseranno l’intera piazza e Piazza Federico di Svevia. Lavori sono previsti anche all’interno del Castello Ursino.

Ulteriori interventi riguarderanno la facciata e gli interni del Teatro Massimo Vincenzo Bellini, mentre è in fase di definizione la progettualità su via dei Crociferi. A breve sarà inoltre pubblicato il bando per la progettazione esecutiva dell’ex Centro Auro, destinato a diventare un hub turistico-culturale. “La maggior parte di questi progetti – ha sottolineato Finocchiaro – è il risultato di concorsi di progettazione che garantiscono trasparenza e qualità agli interventi”.