Catania, la sfida al Città di Sant’Agata e il ritorno di Pelligra - QdS

Catania, la sfida al Città di Sant’Agata e il ritorno di Pelligra

Catania, la sfida al Città di Sant’Agata e il ritorno di Pelligra

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sabato 29 Ottobre 2022

Il presidente del Catania Rosario Pelligra ha fatto ritorno in terra etnea a far visita alla squadra. Parla Ferraro alla vigilia del match.

Entusiasmo in casa rossazzurra in vista della prossima partita con il Città di Sant’Agata. Il presidente del Catania, Rosario Pelligra, ha fatto ritorno in terra etnea a far visita alla squadra. La città è entusiasta del ritorno del numero uno del club che ha voluto rilasciare alcune dichiarazioni su questo periodo.

“Sono orgoglioso dei vostri primi risultati – ha detto Pelligra rivolgendosi al gruppo squadra -, mi congratulo con voi. Ci sono le basi per crescere ancora e sempre di più ma dobbiamo stare sempre attenti e continuare su questa strada, lavorando con entusiasmo ma duramente. Non dobbiamo pensare ad alcun record ma esclusivamente alla vittoria del campionato. Dobbiamo avere la mentalità da campioni, quella di chi resta umile ma si sente di poter vincere ogni volta che scende in campo”.

Allo stadio “Angelo Massimino” ha parlato in conferenza stampa anche il tecnico rossazzurro, Giovanni Ferraro.

“Dall’infermeria arrivano buone notizie perché Palermo e Andrea Russotto li abbiamo recuperati. Penso che avremo anche Di Grazia la settimana prossima. Bethers e De Luca saranno a disposizione ma la rosa è composta da tanti giocatori. Siamo fiduciosi di quello che stiamo facendo. Sento sempre parlare di record da battere però noi pensiamo alla partita successiva da affrontare. Questa è la cosa più importante. Non pensiamo ai record da raggiungere o al fatto che possiamo centrare l’obiettivo già a febbraio o marzo. Ci tengo a dirlo perché stiamo facendo qualcosa d’importante, però da qui a concretizzare la vittoria del campionato passeranno ancora mesi. Se ne parlerà a maggio. Non è scontato quello che facciamo. L’insidia è dietro l’angolo affrontando ogni domenica squadre vogliose di batterci. Non dobbiamo perdere il senso della misura. Il presidente Pelligra ci ha trasmesso la sua carica e voglia. Il nostro obiettivo deve essere raggiunto tramite i risultati e siamo interessati soltanto alla gara di domani contro una squadra guidata da un tecnico che pratica un calcio molto aggressivo e offensivo adottando il 3-4-3. Con il presidente abbiamo scambiato due chiacchiere, è una persona molto diretta. Dobbiamo ripagare la fiducia e i sacrifici economici sostenuti. Quando un presidente vede che la squadra gli sta dando risultati dopo gli investimenti effettuati, sicuramente fa piacere. Vanno ringraziati tutti i giocatori e le figure societarie che sono al centro di questo progetto. La presenza di Pelligra ci dà una spinta in più.

Il Catania ha già trovato la quadratura. Possiamo cambiare sistema di gioco quando vogliamo. Abbiamo giocatori adatti alla pressione della piazza. Il direttore Laneri è stato bravissimo a scegliere calciatori abituati a questo tipo di pressione. Giocatori anche con un passato in questa categoria e che riescono a mettere in pratica le loro capacità. Io parlo continuamente con i giocatori sottolineando sempre che se abbiamo scelto di essere in Serie D è per il Catania. Con la speranza di rimanere qui più a lungo possibile io come allenatore ma anche la squadra. Boccia è un giocatore che negli ultimi due anni ha vinto due campionati a Taranto e Giugliano. Si tratta di un under importante che mi dà soluzioni aggiuntive a inizio partita oppure in corso d’opera. Come allenatore ho in testa tante soluzioni, immagino in un certo modo la gara che andremo a disputare ma può anche succedere che la sfida poi si riveli l’opposto di quanto immaginato. Ad esempio contro il Locri misi De Luca punta centrale pensando che gli avversari potessero giocare con una difesa alta e invece era bassa. Dobbiamo essere bravi a sapere come affrontare le squadre e adattarci al tipo di partita da disputare. Se un giocatore riesce a fare bene a Catania, da qui gli si può aprire un mondo. Conta sempre avere una rosa importante con giocatori pronti a giocare anche 10-20 minuti. Penso ad Andrea Russotto che domenica è entrato bene in partita o a Jefferson. Poi c’è la regola degli under, si devono rispettare dei parametri che non dobbiamo mai perdere di vista. Noi dobbiamo lavorare sulle certezze acquisite finora senza sperimentare nulla di nuovo. Però dobbiamo essere consapevoli di potere adottare anche soluzioni diverse di gara in gara e a partita in corso”.

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