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Cateno De Luca, “Una Regione da rivoluzionare”: ecco il piano contro emergenza rifiuti in Sicilia

Differenziata e un solo termovalorizzatore per dare una svolta all’emergenza rifiuti. Consorzi di bonifica da rilanciare. Sono questi i temi affrontati in una intervista dal direttore Carlo Alberto Tregua, Cateno De Luca, uno dei candidati alla presidenza della Regione Sicilia, per le prossime elezioni del 25 settembre.

Tema ambiente, partendo da rifiuti e Consorzi di bonifica. C’è un marasma. Cosa intende fare?

“Il procuratore capo di Catania, Carmelo Zuccaro, in Commission nazionale Antimafia ha evidenziato come il sistema di smaltimento e raccolta dei rifiuti sia in parte nelle mani della criminalità organizzata, anche grazie alle scelte o alle omissioni della politica scellerata degli ultimi decenni. Musumeci quando si è insediato è stato nominato commissario per l’Emergenza rifiuti. Abbiamo aperto la legislatura con l’emergenza e l’abbiamo chiusa con l’emergenza. Avevamo una dotazione di 60 milioni di euro che non sono stati spesi.

Perché quindi a sei mesi dalla conclusione della legislatura viene fuori la questione dei termovalorizzatori? Per quale motivo se per quattro anni non si è fatto niente?

Io ho dovuto portare in Veneto l’umido di Messina”.

A che prezzo?

“Tre volte in più. I miei cittadini, dopo quello che è stato il risultato della raccolta differenziata porta a porta, unica Città metropolitana del Meridione che l’ha fatta in modo integrato, non hanno potuto usufruire di un euro di vantaggio, perché nel frattempo il sistema è diventato un circolo vizioso: più differenziamo, più spendiamo per smaltire l’umido”.

È favorevole ai termovalorizzatori?

“Serve un termovalorizzatore. Uno solo per chiudere il ciclo dei rifiuti, valorizzando la frazione residuale secca non riciclabile”.

Ma produciamo 2 milioni e 200 mila tonnellate di rifiuti l’anno…

“Sì, ma noi siamo su un quantitativo che in questo momento è fermo al 40 per cento medio di raccolta differenziata. Non è che nel termovalorizzatore si può portare la frazione con l’umido, devi portare la frazione secca. Per quello che è realmente il fabbisogno dei siciliani serve un termovalorizzatore. Dobbiamo arrivare per forza a superare il 65 per cento di differenziata, ce lo impone l’Ue. Quindi per smaltire un terzo dei 2 milioni e 200 mila tonnellate un impianto del genere basta”.

Sui Consorzi di bonifica cosa ci dice?

“Questa domanda dovrebbe farla a chi li ha ridotti così nello stato in cui sono oggi.

Ma sono Enti che possono funzionare?

“Per farli funzionare prima di tutto bisogna saldare i debiti che hanno.

Puoi far funzionare un’azienda se la stai ereditando piena di debiti e se neanche la banca ti dà più credito?

“No, è l’abc. Pagati i debiti dei Consorzi, bisogna rilanciarli”.

Quindi i Consorzi di bonifica sono enti utili?

“Assolutamente sì. Il problema dei Consorzi è sanare i debiti che hanno, risistemare gli uffici e farli diventare nuovamente una struttura operativa. In questo momento sono uno stipendificio perché non sono più nelle condizioni di poter svolgere le proprie funzioni”.

L’intervista completa è su QdS.it.