Neppure il tempo di essere dimesso nella mattinata di giovedì dal Policlinico di Messina dopo quasi 10 giorni di ricovero forzato e Cateno De Luca è già pronto a tornare all’attacco.
Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI
Nonostante il parere contrario dei medici che avevano chiesto a staff e familiari riposo e poco stress – abbandonando anzitempo la competizione elettorale – per il leader politico di Sud chiama Nord e sindaco di Taormina non è ancora arrivato il momento di fermarsi.
Sullo sfondo ci sono infatti le prossime elezioni europee dell’8 e 9 giugno, con Cateno De Luca che intende essere protagonista per far superare alla lista “Libertà” la soglia di sbarramento fissata per arrivare a sedere tra le poltrone dell’europarlamento di Bruxelles. Per ripartire, dopo la malattia, ha scelto la sua Messina. Nello specifico, una conferenza stampa nel palazzo dal quale ha governato la città prima di dimettersi e preferire un posto all’Assemblea regionale siciliana.
Cateno De Luca era stato ricoverato per una violenta polmonite, con gli strascichi accusati durante un comizio elettorale a Itala, in provincia di Messina. Un incontro, come detto, fondamentale in ottica Bruxelles e per riprendere le redini di un movimento che in sua assenza ha vissuto giornate campali con l’estromissione forzata e lo scontro a distanza con il deputato regionale Alessandro De Leo, nel frattempo transitato al Gruppo misto. Oltre che con l’ex consigliere comunale in quota deluchiana, i grattacapi sono proseguiti anche con l’attuale consigliera Rosaria Di Ciuccio, con quest’ultima che ha salutato polemicamente Sud chiama Nord parlando di “leaderismo dittatoriale inaccettabile” da parte di De Luca.
Durante il ricovero l’ex primo cittadino messinese ha tentato di ricompattare il suo movimento chiedendo ai suoi la sottoscrizione di un patto elettorale inscindibile con assessori, deputati regionali e consiglieri. Tutti temi trattati proprio nel corso della conferenza stampa indetta a palazzo Zanca, insieme a un attacco diretto nei confronti del senatore leghista Germanà.
Partendo, però, dalle prossime Europee: “Secondo i sondaggi abbiamo una sola possibilità di centrare l’obiettivo: in Sicilia veniamo dati circa al 10%, il che significa che siamo a metà del nostro potenziale, visto che abbiamo raggiunto il 25%. Non dobbiamo andare alla ricerca di voti nuovi, sto chiedendo ai messinesi di darmi la stessa fiducia”.
Nei confronti di Basile, dopo la richiesta di dimissioni firmate in blocco, secondo Cateno De Luca “non c’è nessuno strappo con l’amministrazione. Ho dialogato ogni giorno con il sindaco Federico Basile e quando vedo che rispetto agli obiettivi che abbiamo non ci si organizza per bene, mi indigno e mi incazzo. E quando richiamo all’ordine il coordinatore regionale del movimento Danilo Lo Giudice, o quando chiedo al sindaco di Messina di farsi consegnare le dimissioni da assessori e partecipate, cosa sto facendo di strano?”.
In chiusura l’attuale primo cittadino taorminese non ha risparmiato dalle critiche il senatore leghista Nino Germanà, con il quale aveva avuto un diverbio a distanza lo scorso 25 aprile, dopo il dietrofront di Cateno De Luca sul tema ponte. “Germanà mi aveva chiesto la cortesia di poter essere accreditato politicamente agli occhi di Salvini, ma chiedo a Salvini di non mettere piede a Messina se non prima si fosse scusato nei miei riguardi, cosa che non è avvenuta”.
“Senza il sostegno di Germanà (alle elezioni comunali del 2022, ndr) – aggiunge ancora De Luca – abbiamo vinto comunque al primo turno. Con la Lega che ha preso solo il 5,4% a Messina, con metà dei voti che glieli abbiamo portati noi. Oggi ci attacca su ordine di Salvini in vista delle Europee”.