Cava d’Aliga, una bellezza selvaggia nel degrado - QdS

Cava d’Aliga, una bellezza selvaggia nel degrado

redazione

Cava d’Aliga, una bellezza selvaggia nel degrado

mercoledì 05 Agosto 2020

Una passeggiata con pulizia della via del mare al quale ha preso parte l’associazione Cavadaliga d’aMare. Diverse le emergenze emerse, rifiuti sulla scogliera, mancanza di pubblica illuminazione, odori nauseabondi

RAGUSA – Cava d’Aliga: selvaggia bellezza e degrado ambientale. Nel tardo pomeriggio del 2 agosto, si è svolta l’iniziativa passeggiata con pulizia della via del mare di Cava d’Aliga, quel tratto di costa rocciosa che collega la spiaggia con il limitrofo parco di Costa di Carro, al quale hanno preso parte l’associazione Cavadaliga d’aMare e Legambiente Scicli Kiafura, con buona partecipazione dei residenti.

Sono emerse alcune emergenze: la più evidente è la notevole quantità di rifiuti conferiti sulla scogliera e diffusa su tutto il tratto di strada sterrata. Soprattutto nel tratto lontano dalle abitazioni e, quindi da occhi indiscreti, si assiste alla presenza di ogni tipo di rifiuto: plastica, vetri rotti, inerti da cantieri edili, un serbatoio in eternit, vasca da bagno, televisori.

cava d'aliga

La seconda problematica riguarda l’assenza della pubblica illuminazione fatta eccezione per il primo tratto. La recente sostituzione da parte dell’Enel dei pali ammalorati dell’alta tensione, su cui erano presenti dei lampioni, ha previsto invece nuovi pali senza luci, pertanto, durante le ore notturne il tratto sprofonda nel buio più assoluto.

La presenza del tratto di linea fognaria che è diretto alla stazione di sollevamento insistente nel tratto di costa è frequentemente causa di odori nauseabondi e di probabili sversamenti di liquami direttamente nel mare. Inoltre si segnala la mancanza di un tombino in ghisa lungo il tratto della linea fognaria.

cava d'aliga

Pertanto il presidente dell’associazione Antonino Iurato, attraverso Pec inviate alla guardia costiera e al Comune di Scicli, chiede “l’immediato ripristino della pubblica illuminazione fino al tratto in cui insistono le ultime abitazioni, la chiusura al traffico veicolare a motore dell’intera via del mare, ad eccezione dei residenti, e dei servizi di pubblica utilità (protezione civile, vigili del fuoco), mediante sbarre chiuse con lucchetto, sarebbe incentivato invece un percorso di cicloturismo, con piccolissimi interventi per una fruizione in sicurezza, che collegherebbe questo tratto di costa direttamente al percorso dell’adiacente parco.

Chiede infine una ispezione da parte delle autorità preposte atta a verificare l’idoneità dell’impianto fognario e della sua tenuta stagna in prossimità del mare”.

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