Il Centro di Cardiochirurgia Pediatrica Mediterranea (CCPM) di Taormina potrà contare su un altro anno di attività. Questo quanto emerso dall’incontro avvenuto in Commissione Sanità all’Assemblea Regionale Siciliana. La richiesta di proroga di un anno è stata ufficialmente formalizzata, in attesa di ottenere la deroga definitiva che garantirebbe la sopravvivenza del reparto a lungo termine.
Un passo avanti per le speranze dei genitori che da anni continuano a chiedere garanzie sul futuro del reparto, ma non la fine della battaglia. Il Comitato genitori, in prima linea da mesi per evitare la chiusura del reparto finanche con un sit-in di protesta davanti l’ospedale San Vincenzo, parla di un risultato importante, frutto di una mobilitazione collettiva che ha coinvolto famiglie, operatori sanitari, cittadini e istituzioni.
CCPM Taormina, arriva nuova proroga ma non basta
“Siamo sicuramente soddisfatti di constatare che la volontà di mantenere il CCPM a Taormina è condivisa in modo unanime”, si legge nella nota diffusa dal Comitato subito dopo la riunione all’ARS. La proroga arriva in un momento delicato, con la sanità regionale sotto pressione e in attesa della nuova rete ospedaliera che ha già portato a pesanti attacchi da parte dei sindacati e che prevede un taglio di oltre 350 posti letto nell’Isola.
I nodi restano molti: il personale, le risorse economiche e, appunto, il numero di posti letto. Ma la volontà politica, almeno sulla carta, sembra convergere sul mantenimento del centro taorminese, la cui posizione – al centro del Mediterraneo, tra Calabria e Sicilia orientale – è ritenuta strategica per la cardiochirurgia pediatrica anche per la provenienza di piccoli pazienti da altre regioni.
“Ora serve stabilità”
Secondo quanto riferito dai genitori, si stanno valutando diverse ipotesi per dare al CCPM di Taormina una stabilità duratura: “Si esaminano richieste per garantire non solo la stabilità, i posti letto necessari, ma anche un potenziamento delle risorse, in considerazione dell’importante, incessante, ricca e insostituibile attività svolta dal CCPM”. La deroga, ancora mancante, resta il vero obiettivo. E sarà oggetto di ulteriori verifiche e lavori nelle prossime settimane.
L’incontro in Commissione Sanità è stato definito “molto positivo”, anche perché ha permesso di mettere nero su bianco una posizione: il centro non può chiudere. Il riconoscimento del valore umano e clinico del CCPM, un’eccellenza conquistata sul campo, è stato ribadito. Non un passaggio di poco conto considerando la recente storia del reparto.
Così come è stata ribadita la centralità dell’impegno delle famiglie: “È importante chiarire la posizione della Regione e riconoscere il valore dell’instancabile attività delle famiglie, che si sono mobilitate in ogni modo possibile per tutelare questo gioiello della sanità“.
La proroga è una tregua, non la soluzione. Lo sanno bene i genitori, che parlano di “rinnovata fiducia”, ma anche di “costante allerta”. Il rischio di un ridimensionamento del centro non è scongiurato. Tutto dipenderà dalla nuova rete ospedaliera, il cui impatto sarà decisivo: “Rimaniamo di certo in attesa e in costante allerta, ma con rinnovata fiducia, della nuova rete ospedaliera e dell’impatto che essa avrà sul CCPM”.
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