Dal cemento al verde: nasce il Museo Giardino - QdS

Dal cemento al verde: nasce il Museo Giardino

redazione

Dal cemento al verde: nasce il Museo Giardino

martedì 09 Aprile 2024

A Palermo, dalle ceneri di un edificio abbandonato, sorgerà una nuova struttura dedicata a Santa Rosalia grazie all’iniziativa di Fondazione Sicilia

PALERMO – Uno spazio verde, e al tempo stesso un museo e un luogo di riscatto. Il Museo Giardino Santa Rosalia nascerà dalla demolizione dell’edificio abbandonato di piazza Guzzetta, tra alberi da frutto, esposizioni temporanee e attività culturali. Il modo migliore, per fare emergere il valore della cultura nei suoi luoghi naturali, come accadeva nelle dimore di delizia gli antichi “sollazzi” arabo-normanni.

L’iniziativa della Fondazione Sicilia

È stato presentato ieri pomeriggio a Palazzo Branciforte il Museo Giardino Santa Rosalia, nato dall’iniziativa della Fondazione Sicilia dopo che, nei giorni scorsi, il consiglio comunale di Palermo aveva approvato la variante urbanistica in deroga al piano regolatore.

Alla presentazione hanno partecipato il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, l’assessore comunale alla Rigenerazione urbana, Maurizio Carta, la soprintendente ai Beni culturali e ambientali di Palermo, Selima Giuliano, il presidente del Consiglio comunale, Giulio Tantillo, e gli architetti Mario Cucinella, fondatore e design director di Mca – Mario Cucinella Architects, e Marilena Baggio, fondatrice di Greencure Landscape & Healing Gardens.

“L’amministrazione ha fortemente voluto la realizzazione del progetto proposto dalla Fondazione Sicilia – dice il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla – per ampliare la superficie museale attraverso un nuovo spazio da destinare a mostre temporanee. È importante per noi sposare il nuovo polo museale, progettato dallo studio Mario Cucinella Architects, perché propone di arricchire il centro storico di Palermo con un segno contemporaneo di rigenerazione urbana”.

“Siamo riusciti a concretizzare un nuovo proficuo rapporto tra pubblico e privato. Ringraziamo il presidente della Fondazione, Raffaele Bonsignore, e il Consiglio di amministrazione per aver inaugurato una nuova stagione urbanistica di altissimo livello architettonico. Il progetto di Mca, infatti, è un gioiello di architettura contemporanea sensibile alle identità culturali e urbanistiche della città”, ha concluso il primo cittadino del capoluogo palermitano.

“Grazie alla decisione della Giunta e del Consiglio comunale – commenta il presidente della Fondazione Sicilia, Raffaele Bonsignore – nascerà nel centro storico un nuovo spazio espositivo. Si tratta della prima delibera comunale che, nel riconoscere la pubblica utilità di un’opera che verrà realizzata dalla Fondazione Sicilia, concede la possibilità a un privato di intervenire nel centro storico di Palermo in deroga al piano regolatore. Un’operazione che, oltre a rigenerare e riqualificare un quartiere, ha un forte valore simbolico: verde, cultura, sostenibilità sostituiscono finalmente cemento e degrado”.

Recuperato un immobile da anni abbandonato

“La Fondazione ha, infatti, recuperato un immobile da anni abbandonato e, dopo l’intervento urbanistico dell’architetto Mario Cucinella, lo restituirà alla città, così donando un nuovo spazio espositivo che prenderà il nome di Museo Giardino di Santa Rosalia. In occasione dei 400 anni dal ritrovamento delle spoglie della nostra patrona, abbiamo voluto dedicarle il nuovo museo-giardino, anche perché dialogherà con il Monte dei pegni di Santa Rosalia di Palazzo Branciforte”.

L’architetto Mario Cucinella racconta: “Il progetto intende arricchire il centro storico di Palermo con un segno contemporaneo di rigenerazione urbana, rispettoso dell’identità culturale e architettonica della città”.

Una teca trasparente, aperta alla comunità e in dialogo con il quartiere circostante, sormontata da un giardino pensile ispirato a quelli arabo-normanni: il nuovo Museo Giardino Santa Rosalia non è solo concepito come uno spazio espositivo, pensato per migliorare la fruizione dei beni e delle attività museali, ma anche come luogo di incontro e accoglienza dove sperimentare nuove modalità di relazione tra istituzione culturale e cittadini”, conclude l’architetto Mario Cucinella.

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