Centro Direzionale Regione, l’Anac boccia la procedura - QdS

Centro Direzionale Regione, l’Anac boccia la procedura

Raffaella Pessina

Centro Direzionale Regione, l’Anac boccia la procedura

mercoledì 15 Dicembre 2021

Delibera n. 794 del 6 dicembre: ecco tutte le anomalie contestate. Busia: “Avviare tutte le misure del caso in sede di autotutela”

PALERMO – Non c’è pace per il nuovo Centro Direzionale della Regione, progetto che dovrebbe realizzarsi a Palermo in via Ugo La Malfa, con un maxi investimento di 425 milioni di euro. L’Autorità nazionale Anticorruzione (Anac) ha stabilito che la procedura seguita nel concorso di progettazione per la realizzazione del nuovo Centro Direzionale non è conforme alla legge. Lo si legge nella delibera n. 794 del 6 dicembre scorso, a conclusione di una approfondita indagine e in cui vengono contestate diverse anomalie.

Anac, inoltre, rileva “la mancata veridicità delle dichiarazioni rese dagli operatori in merito all’assenza di precedenti rapporti lavorativi”, sollecitando le iniziative procedimentali del caso. Come detto, non sono gli unici problemi sorti attorno alla realizzazione di questo Centro. Già nell’aprile scorso l’Autorità aveva fatto presente all’amministrazione il conflitto d’interesse esistente fra il Presidente della Commissione del concorso, l’architetto Marc Mimram, e Francoise Leclerq, mandante del gruppo vincitore del concorso stesso, poiché vi era stata una pregressa collaborazione lavorativa fra i due. Poi furono scoperti presunti legami tra il francese e il secondo (Rudy Ricciotti) e il quarto (Xaveer De Geyter Architects) classificati. Così risultavano nuovi vincitori gli studi di architettura inizialmente arrivati al terzo posto: il gruppo guidato da Transit srl. Gli esclusi hanno però annunciato ricorso.

Dall’attività di vigilanza avviata da Anac, inoltre, a seguito dell’esposto di alcuni consiglieri regionali, è risultato che il presidente della Commissione di concorso non solo ha lavorato in più occasioni con il soggetto vincitore della gara, ma addirittura è autore di un libro scritto insieme, oltre ad aver svolto in maniera congiunta varie attività, tra cui lo svolgimento di una mostra evento, la partecipazione a seminari, ma pure a concorsi e a consigli scientifici.

Tali rapporti, secondo Anac, avrebbero comportato un dovere di astensione da parte del presidente Mimram. Anche le dichiarazioni da parte dei vincitori del concorso di non aver mai avuto rapporti lavorativi con il Presidente, in realtà sussistenti e continuati, costituirebbero di per sé causa di esclusione, minando l’affidabilità e l’integrità dell’operatore con cui la Pubblica amministrazione andrà a contrarre. Insomma, una serie di anomalie che hanno portato come conseguenza la riformulazione della graduatoria provvisoria, che ha escluso dalla gara il vincitore Tekné spa – Leclerq Associes.

Anac, però aveva rilevato un’ulteriore anomalia: dalla documentazione è emerso che la commissione di concorso presieduta da Marc Mimram, era stata nominata dalla Regione ben un mese e mezzo prima della data fissata per la scadenza delle offerte previste nel bando. Si è configurata quindi la violazione della normativa che prescrive che la nomina dei commissari deve avvenire dopo la scadenza del termine fissato per la presentazione delle offerte, al fine di garantire l’anonimato dei commissari nella fase partecipativa.

Una serie di anomalie una dietro l’altra, che hanno portato l’Anac a chiedere alla Regione di avviare tutte le misure del caso in sede di autotutela. Le violazioni infatti dovrebbero comportare la reimpostazione dell’intero procedimento.

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