Centro per disabili gravi serve subito la convenzione con l'Asp - QdS

Centro per disabili gravi serve subito la convenzione con l’Asp

Lina Bruno

Centro per disabili gravi serve subito la convenzione con l’Asp

giovedì 03 Agosto 2023


Per garantire la continuità assistenziale ai 40 pazienti, all’Opera Don Orione servono risorse. Al momento sono le famiglie a pagare di tasca propria. Il Commissario Alagna: “Ci stiamo lavorando”

MESSINA – L’accreditamento come presidio di riabilitazione funzionale è sicuramente una svolta positiva, ma adesso per il Centro Don Orione per disabili gravi e gravissimi serve la convenzione con l’Asp di Messina con l’erogazione delle risorse.

Dopo il rischio chiusura del 2021, seguito alla scadenza dell’accordo del 2018 tra Opera Don Orione, Asp e Comune, si è trovata, con l’intervento del Prefetto, una soluzione transitoria che consentisse la continuità assistenziale ai 40 disabili con il pagamento della retta da parte delle famiglie.
La struttura di Viale San Martino si occupa dal 2001 di queste persone con disabilità di vario tipo e di cui 18 sono senza alcuna rete familiare. In precedenza erano ospitati a Villa Quiete, poi Villa Lucciola, gestita sempre dalla cooperativa Faro 85, poi il salto di qualità al Don Orione con un assistenza socio sanitaria h24 e delle attività riabilitative secondo le patologie.
La cooperativa sociale ha in comodato d’uso i locali del Don Orione e gestisce la Rsa per anziani in un piano e l’assistenza dei disabili in un secondo reparto equiparato a residenza sanitaria e che da maggio è stato accreditato dalla Regione come Presidio di riabilitazione funzionale per disabili fisici, psichici e sensoriali, unico centro con 40 posti letto per disabili a ciclo continuativo in città ed anche in Sicilia.
Si sono dovuti aspettare due anni dalla richiesta perché per il biennio 2021/ 2022 l’assessorato alla salute aveva già pianificato, quindi i tempi si sono allungati.

A distanza di due mesi però manca ancora la convenzione con l’Asp. “Ci stiamo lavorando- dice al QdS Bernardo Alagna, Commissario straordinario, – la Regione non ha dato la quota aggiuntiva, abbiamo attivato la procedura per accelerare i tempi e vista la tipologia di assistenza del Centro, daremo la priorità alla Faro 85 rispetto agli altri 3 enti che nella provincia di Messina hanno avuto l’accreditamento”.
Saranno erogati un milione e mezzo di euro l’anno, budget che serve anche per pagare gli stipendi agli operatori in difficoltà in questo momento come evidenziato dalle organizzazioni sindacali. “Dopo aver ottenuto l’accreditamento regionale lo scorso 16 maggio – spiegano la segretaria generale della Cisl Fp Giovanna Bicchieri e il responsabile terzo settore Antonio Rodio – speravamo che l’Asp di Messina, siglasse immediatamente una convenzione quinquennale con la cooperativa in modo da dare risposte certe ai lavoratori e agli assistiti. Ma questo non è avvenuto. Una situazione divenuta ormai insostenibile, se si pensa che il Don Orione si regge esclusivamente sulla generosità e il grande spirito di abnegazione dei lavoratori che, nonostante le grandi difficoltà economiche, continuano ad erogare servizi essenziali per i disabili gravissimi ospiti della struttura. Tale condizione – concludono Bicchieri e Rodio – non è più accettabile.”

Con l’accordo del 2018 l’Asp dava un contributo di circa 350 mila euro mentre la parte più corposa, oltre un milione di eur, la erogava il comune. Ma non si poteva continuare con quella modalità che metteva gli enti in difficoltà dal momento che dovevano prevedere in bilancio capitoli non supportati da disposizioni normative. Con l’accreditamento la struttura ha i requisiti per avere il supporto dell’Asp mentre non ha titolo il Comune che nel 2021 aveva proposto l’impiego del personale della sua partecipata Messina social city. “I contributi ricevuti li giravo mensilmente alla Cooperativa Faro 85 che gestisce l’assistenza, stipendi e fornitori, -aveva spiegato Padre Natale Fiorentino, direttore del Don Orione. Gli operatori qui da 20 anni, sono per i disabili una seconda famiglia ed è inaccettabile pensare di sostituirli da un giorno all’altro”.
In questi quasi due anni il mantenimento del servizio è stato assicurato dal pagamento di rette da parte dei familiari dei ricoverati e da un contributo pubblico per i 18 ospiti senza rete familiare. Ora si è in attesa della convenzione. Il presidente della cooperativa Faro 85 Angelo Giacoppo si è appellato anche alla deputazione regionale messinese: “occorre che in tempi brevissimi – ha detto – ci sia la copertura finanziaria idonea per poter continuare l’assistenza”.

Lina Bruno

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