C’è un’aria di attesa sospesa nei palazzi della politica siciliana, come se tutti sapessero che il tempo delle scelte definitive non è ancora arrivato, ma che ogni mossa di oggi peserà sulle partite decisive di domani. Il centrodestra regionale sembra un grande mosaico: da lontano l’immagine appare compatta, ma da vicino si notano linee sottili, fessure, frammenti che provano a incastrarsi in nuovi modi. Mantenere gli equilibri significa garantirsi la forza della coalizione unita, indispensabile per ottenere una riconferma da parte dell’elettorato. Ma allo stesso tempo, ogni equilibrio porta con sé fragilità, perché dentro lo stesso schieramento si combatte una sfida silenziosa, fatta di rilanci personali, ambizioni da soddisfare e nuovi assi politici da costruire.
Le nuove intese: Mpa con Forza Italia, Dc vicina alla Lega?
Negli ultimi mesi, le cronache politiche siciliane hanno registrato un movimento costante verso nuove intese. L’asse tra l’Mpa di Raffaele Lombardo e Forza Italia è ormai un fatto, sebbene non ancora formalizzato in ogni dettaglio, almeno ufficialmente. Un’intesa che rafforza il peso azzurro nell’isola, ma che contemporaneamente restituisce a Lombardo un ruolo centrale nella regia politica.
Parallelamente, non sfugge agli osservatori la possibilità concreta di un avvicinamento tra la Dc di Totò Cuffaro e la Lega: una prospettiva che, se si concretizzasse, porterebbe dentro la coalizione un ulteriore equilibrio di potere, in vista delle prossime regionali e nazionali. Chi gioca questa partita sa bene che l’apporto di ogni alleato non sarà solo numerico, ma anche politico: radicamento territoriale, pacchetti di voti, reti di influenza. E ognuno, inevitabilmente, chiederà un ritorno adeguato.
La partita interna: Fratelli d’Italia fa la voce grossa
Mentre gli equilibri si ridisegnano, Fratelli d’Italia mantiene un atteggiamento da prima della classe. Forte dei risultati nazionali e consapevole di essere il primo partito, rivendica con decisione una rappresentanza massiccia in Sicilia. Eppure, al tempo stesso, non mette in discussione – almeno pubblicamente – la leadership del governatore Renato Schifani, in quota Forza Italia, che resta un punto fermo per la coalizione.
Dentro il partito di Giorgia Meloni, però, non mancano le ambizioni: c’è il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, lui è solo il più visibile tra quanti ambiscono a un ruolo da protagonista anche in futuro. La voce grossa di FdI è dunque doppia: sostegno esterno per garantire la stabilità del centrodestra siciliano, ma anche pressione interna per non restare ai margini della distribuzione di potere.
I nodi del territorio e le vecchie alleanze
Sul fronte dei progetti più ampi, resta aperto il tema di Grande Sicilia, la realtà politica nata dall’asse Lombardo–Lagalla–Micciché. Che fine farà questo esperimento? È destinato a sciogliersi dentro i nuovi equilibri o troverà ancora spazio come contenitore trasversale capace di aggregare sensibilità diverse?
Dal basso, intanto, i comuni si confermano la vera cartina di tornasole. È lì che gli equilibri si mettono alla prova, è lì che si vede se i leader riescono a trasformare accordi di vertice in consenso reale.
Le figure che tornano in scena
A movimentare il quadro è tornata anche la figura di Luca Sammartino, pronto a riprendere le redini dell’assessorato all’Agricoltura dopo le dimissioni di Barbagallo. Il suo ritorno in campo è un segnale di continuità, ma anche la dimostrazione che i “pezzi forti” del centrodestra siciliano non intendono lasciare scoperti i posti strategici.
Una partita a più mani
Il centrodestra siciliano, insomma, è oggi un tavolo affollato dove ciascuno porta le proprie carte e pretende di giocarle con visibilità. Lombardo e Cuffaro cercano di ridare peso ai propri movimenti attraverso alleanze mirate; Forza Italia difende la regia di governo con Schifani; Fratelli d’Italia spinge per un protagonismo maggiore.
Una partita che è già cominciata, anche se la vera posta in palio – le elezioni regionali e nazionali – sembra lontana. In realtà, ogni mossa di oggi è già parte della campagna di domani.

