È stata restaurata la struttura, dove è stato realizzato anche il più grande giardino verticale pubblico della Sicilia. Il recupero dello spazio è stato possibile grazie al bando Frus da un milione di euro
CENTURIPE – Negli scorsi giorni, il Coro lirico siciliano ha inaugurato, a Centuripe, il restauro del teatro della Dogana.
Il recupero dello spazio, durato circa un anno, è un intervento di riqualificazione urbana che è stato reso possibile grazie alla vincita di un bando di un milione di euro con Fondo Frus, Fondo di sviluppo urbano dedicato ai progetti di riqualificazione urbana in Sicilia, nell’ambito dell’iniziativa comunitaria Jessica (Joint european support for sustainable investment in city areas) che riguarderà anche altri spazi del paese come il belvedere, piazza Duomo e piazza Maddalena.
Recuperato il teatro della Dogana
I lavori hanno interessato alcuni elementi che costituiscono l’area: il recupero del teatro, una struttura degli anni Ottanta del Novecento che richiedeva oltre che una consistente manutenzione, un intervento di risanamento strutturale delle gradinate; la valorizzazione del muraglione di sostegno dove è stato realizzato il più grande giardino verticale pubblico della Sicilia; la pavimentazione adiacente il teatro, il nuovo impianto di illuminazione e la valorizzazione del Mausoleo romano di età Imperiale (la Dogana) che è stato circondato da un grande prato inglese e corredato da una illuminazione artistica.
Valorizzato anche il Mausoleo della Dogana
Il Mausoleo della Dogana è uno dei più importanti monumenti di età Imperiale presenti nel tessuto urbano di Centuripe. Il nome deriverebbe dal ritrovamento al suo interno di pesi e misure in pietra, per tanto è verosimile che sia stato utilizzato per il pagamento delle imposte almeno fino in epoca medievale.
L’edificio in origine era destinato a monumento funerario, tomba monumentale su podio con camera superiore anche se oggi con l’innalzamento del piano di campagna risulta interrato di almeno quattro metri. Il podio e parte delle pareti del piano superiore sono nascosti mentre la copertura, voltata a botte, è ancora parzialmente visibile.
Il fronte è completamente andato perduto (consentendo l’osservazione dell’interno), mentre esiste ancora la parete di fondo e i due ambienti, di cui uno costituiva il vano di accesso. Il podio probabilmente doveva accogliere la camera sepolcrale mentre il piano superiore era il luogo in cui si svolgevano le pratiche del culto dei morti. La struttura, ben conservata, è un ottimo esempio del sapiente uso da parte dei romani dell’opus caementicium e delle strutture voltate è databile intorno al II Secolo d.C..
Per il sindaco Salvatore La Spina: “Il recupero di questo importante spazio mi riempie di orgoglio, dopo la piazza di Carcaci, la chiesa del Purgatorio, la villa comunale di Corradino, la chiesa Madre, la Dogana, altro simbolo di Centuripe Imperiale, è finalmente restituita nel suo splendore e impreziosita dal più grande giardino verticale pubblico della Sicilia. Devo ringraziare l’assessorato alle Infrastrutture per aver reso possibile questo grande progetto, il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno per il supporto alla realizzazione dell’evento di inaugurazione, il progettista, la direzione dei lavori, la ditta esecutrice, tutti gli operai, il Coro lirico siciliano e tutta la Giunta che continua a sostenere il mio progetto di rigenerazione e valorizzazione del grande patrimonio storico e monumentale di Centuripe”.