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Cga, i ritardi nella nomina dei consiglieri laici. La Vardera: “Schifani si sbrighi o si rischia la paralisi”

Cga, i ritardi nella nomina dei consiglieri laici. La Vardera: “Schifani si sbrighi o si rischia la paralisi”

A parlare al Quotidiano di Sicilia è il deputato regionale Ismaele La Vardera, ex Iena e ora deputato Ars

“Su questa vicenda Schifani deve darsi una mossa, rischiamo la completa paralisi della giustizia amministrativa siciliana, con buona pace dell’intento di ridurre la durata dei processi”. A parlare al Quotidiano di Sicilia è il deputato regionale Ismaele La Vardera.

La mossa di La Vardera

L’ex esponente di Sud chiama Nord, passato al gruppo misto in seguito alle operazioni di avvicinamento di Cateno De Luca alla maggioranza di centrodestra, ha da poco depositato un’interrogazione parlamentare per chiedere al governo chiarimenti sulle nomine – da tempo attese, ma ancora mancanti – dei componenti laici del Consiglio di giustizia amministrativa (Cga), l’organo che in Sicilia sostituisce il Consiglio di Stato e che gestisce i ricorsi contro le sentenze del Tar.

La legge prevede che i collegi giudicanti siano composti anche da giudici laici, nominati dalla politica tra coloro che – come previsto dall’articolo 106 della Costituzione – hanno i requisiti per essere chiamati all’ufficio di consiglieri di Cassazione, e dunque figure che si sono contraddistinte per “meriti insigni” e che siano professori ordinari di università in materie giuridiche o avvocati con almeno 15 anni di esperienza e iscrizione negli albi speciali per le giurisdizioni superiori.

Carenze da colmare

L’articolo 4 del decreto legislativo 373 del 2003, riguardante le norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Siciliana concernenti l’esercizio nella regione delle funzioni spettanti al Consiglio di Stato, prevede che la sezione giurisdizionale del Consiglio di giustizia amministrativa sia composta dal presidente del Consiglio di giustizia amministrativa, dal presidente assegnato alla sezione giurisdizionale, da quattro consiglieri di Stato e da quattro componenti laici.

Da un po’ di tempo, tuttavia, le attività del Cga pagano la carenza dell’organico per ciò che riguarda le figure che devono essere nominate dalla politica. Tra i laici assegnati alla sezione giurisdizionale ci sono gli avvocati Nino Caleca, con un passato da assessore regionale, e Antonino Lo Presti.

A fine novembre, diverse testate giornalistiche davano per imminente la designazione da parte della giunta dell’avvocato cassazionista Sebastiano Di Betta, ma a oggi la delibera della giunta non è stata esitata.

“A norma dell’art. 4, comma 2, del D.lgs. n. 373 del 2003 – si legge nell’interrogazione depositata dal deputato La Vardera – è previsto, altresì, che del collegio giudicante, composto da cinque membri, debbano sempre far parte due membri non togati, e  in tal modo il legislatore ha voluto sottolineare la centralità del contributo dei componenti laici, la cui necessaria presenza nel collegio giudicante, tuttavia, come ben evidenziato da autorevole dottrina, pone importanti difficoltà, specie nel caso in cui gli organi politici tardino ad effettuare le nomine, non essendo previsto per i componenti laici uscenti, la cui durata in carica è sei anni, l’istituto della prorogatio”.

Partendo da qui, l’esponente d’opposizione chiede a Schifani “se intenda adottare le necessarie determinazioni al fine di procedere alla nomina dei componenti laici ad oggi mancanti”, ma anche di chiarire “quali criteri verranno adottati per la scelta”, per far sì che venga salvaguardata “l’effettiva indipendenza del componente laico del Consiglio di giustizia amministrativa”.

Il caso Oikos

Tra i casi che lo scorso anno hanno dimostrato come la carenza di consiglieri laici possa limitare l’efficienza del Cga c’è senz’altro quello che ha riguardato il ricorso presentato da Oikos per chiedere la revocazione della sentenza che ha disposto l’annullamento delle autorizzazioni ambientali per la gestione della discarica di Motta Sant’Anastasia.

L’udienza, prevista per metà del 2024, non si è tenuta per l’astensione dell’avvocato Caleca, che in passato aveva difeso Oikos nei processi davanti alla giustizia ordinaria. In quell’occasione, il Cga si è visto costretto a rinviare la trattazione del ricorso. Dopo una lunga attesa, l’udienza dovrebbe tenersi il 19 febbraio.

Per la società che gestisce i rifiuti, il rinvio ha comportato la possibilità di proseguire nell’e proprie attività, considerato che, dopo la presentazione, a fine del 2023, del ricorso per la revocazione della sentenza, il Cga aveva concesso la possibilità di riaprire i cancelli di Valanghe d’Inverno.