“In Sicilia apparato produttivo a pezzi, politica disinteressata” - QdS

“In Sicilia apparato produttivo a pezzi, politica disinteressata”

Raffaella Pessina

“In Sicilia apparato produttivo a pezzi, politica disinteressata”

martedì 08 Febbraio 2022

Lo dice il segretario generale della Cgil regionale, Alfio Mannino. “Non si cura dei problemi reali ma dei posizionamenti pre-elettorali”

PALERMO – I sindacati chiedono alla politica di occuparsi dei problemi della Sicilia. Il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino lancia l’allarme dicendo che i nodi stanno venendo al pettine. “Almaviva, Pfizer, raffineria di Milazzo e petrolchimico di Siracusa: in una sola settimana dall’apparato produttivo siciliano sono giunti segnali allarmanti che rischiano di tradursi nella perdita di migliaia di posti di lavoro – ha detto Mannino -. Da un lato, il disinteresse del governo nazionale, dall’altro l’incapacità della politica siciliana di anticipare i problemi o anche solo di reagire nel momento in cui questi si presentano”.

Per Mannino si sta perdendo tempo prezioso. “Qui in Sicilia la politica si gingilla con i posizionamenti pre-elettorali non curandosi dei problemi reali, mentre a livello nazionale ci si presenta una ritrovata stabilità di un governo che non è evidentemente né interessato né in grado di affrontare i problemi del Mezzogiorno”.

Il leader sindacale parla anche di segnali contraddittori da parte del governo: “Siamo di fronte al crollo dell’apparato produttivo, settori come il commercio e il turismo arrancano, non c’è stata un’inversione di tendenza – sottolinea – e temiamo che anche con il Pnrr, che, peraltro, in settori come i trasporti non presenta risorse aggiuntive, non si disegni una prospettiva di sviluppo. I ministri Giorgetti e Cingolani dovrebbero essere i primi a segnare una reazione sul crollo di pezzi importanti dell’apparato produttivo siciliano mettendo in campo un’azione per una inversione di tendenza. Invece danno segnali contraddittori, relegando la questione Sud a puro enunciato ma di fatto poi non incentivando lo sviluppo dell’apparato produttivo siciliano e la transizione energetica e digitale”.

Quanto alla politica siciliana, il segretario della Cgil Sicilia parla di “mancanza totale di autorevolezza che si traduce in un’azione stagnante. Non ci sono problemi irrisolvibili a partire da quello della carenza di personale per la progettazione. Come Cgil abbiamo da tempo proposto la creazione di un’Agenzia regionale per lo sviluppo, attraverso la quale cercare le soluzioni affinché le risorse che arrivano non vengano sprecate ma investite per creare sviluppo vero. Rilanciamo la proposta. Oggi – afferma il segretario della Cgil – la Sicilia rischia di avere il colpo di grazia dalla pandemia con il baricentro del Paese che si sposta sempre di più a Nord e noi qui al Sud sempre più isolati economicamente ma anche fisicamente a causa di un sistema dei trasporti inadeguato Tutto ciò mentre le istituzioni locali stanno a guardare e dal canto loro non producono nulla”.

Il sindacalista chiede di aprire gli occhi e chiede di farlo presto. “Non siamo Cassandre – conclude Mannino – ma è ora di vedere le cose per come stanno con l’auspicio di un colpo di reni della nostra Sicilia prima di arrivare al fondo. Come Cgil – conclude – rilanceremo la mobilitazione ‘Il lavoro in piazza per cambiare la Sicilia che farà tappa a Ragusa sul tema delle infrastrutture, a Termini Imerese e Milazzo per le politiche industriali. Nostro obiettivo è tenere accesi i riflettori sulla crisi e rivendicare soluzioni”.

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