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La Cgil trapanese inaugura il nuovo “Sportello Donna”

La Cgil trapanese inaugura il nuovo “Sportello Donna”
Molestie sessuali lavoro

La segretaria provinciale, Canzoneri, al QdS: “Assistenza, supporto e consulenza alle donne, italiane e straniere, di tutte le età, che affrontano situazioni di difficoltà nel mondo del lavoro”

TRAPANI – L’obiettivo è dichiarato: “Lo Sportello Donna nasce per fornire consulenza, supporto ed assistenza alle donne italiane e straniere, di tutte le età, che si trovano ad affrontare situazioni di difficoltà nel mondo del lavoro, oppure a causa della mancanza del lavoro”.

Un nuovo presidio di diritti e legalità che la segretaria provinciale della Cgil Liria Canzoneri presenta e propone come un ulteriore tassello di un mosaico ancora da completare, quello di una nuova cultura che possa affrontare e risolvere la questione femminile. Un gruppo di lavoro, un pool di professionisti messi a disposizione della causa. La sfida da affrontare non è semplice. Ci sono condizioni complesse, problematiche, ma necessariamente da dirimere. La segretaria della Cgil trapanese delinea un quadro allarmante: “La nostra esperienza sindacale ci insegna che molte donne denunciano con difficoltà le situazioni di violenza subita sul luogo di lavoro, come molestie, mobbing, irregolarità contrattuali, demansionamenti e lavoro nero per il duplice motivo del timore di essere licenziate e per una scarsa conoscenza degli strumenti contrattuali e legali, che, invece, le possono tutelare”. Il nuovo Sportello della Cgil è così un nuovo strumento sicuro, organizzato, facilmente accessibile.

Il sindacato ha messo in moto una campagna di comunicazione che punta a far conoscere ma, soprattutto, a dare fiducia a chi non riesce ad averla e finisce per rimanere invischiata in un circuito chiuso, che rimanda ad un deficit concreto di democrazia. “In un contesto in cui le disparità di genere persistono – rimarca Canzoneri – riteniamo necessario offrire un servizio ad hoc per eliminare le condizioni di emarginazione e facilitare l’esercizio dei diritti fondamentali legati alla maternità, ai congedi parentali, alla disabilità, al welfare ed al sostegno del disagio economico delle famiglie”. La verifica sul campo del sindacato è inequivocabile: “Esiste una povertà diffusa che coinvolge, soprattutto, le donne disoccupate, sole, o con figli a carico, e donne anziane, verso le quali vi è una scarsa attenzione”. Lo Sportello Donna sarà operativo nella sede della Cgil trapanese. Il sindacato intende infatti affiancargli tutti i servizi che già svolge e che fanno parte delle sue attività sul territorio. Gli strumenti di lavoro: informazioni, sostegno, consulenza ed assistenza legale. Una vera e propria taske force. Coglieremo – sottolinea Canzoneri – tutte le opportunità e le occasioni per ricercare anche sinergie all’esterno e per coinvolgere le istituzioni e la società civile”.

Una rete di sostegno che si lega anche al lavoro messo in campo dalla Rete provinciale delle Donne, che continua la sua battaglia – è stata richiesta un’audizione in Commissione Salute all’Ars – “per aprire un tavolo che discuta dell’eccesso di medici obiettori negli ospedali siciliani e di come applicare, nella sua interezza, la legge 194”.

E dall’Ars arrivano buone notizie per dare una svolta alla questione femminile. Le riferisce l’onorevole Valentina Zafarana: “La Sicilia avrà un coordinamento regionale contro la violenza di genere, mentre alle case di accoglienza per gestanti e donne con figli saranno corrisposte rette quasi doppie. C’è però ancora tanto lavoro da fare, soprattutto per abbreviare i tempi lunghissimi della Regione, ancora incapace d’intervenire rapidamente di fronte a situazioni così delicate”. La deputata del Movimento Cinque Stelle fa riferimento alla legge regionale approvata a luglio del 2020 – su sua iniziativa – che punta sulla Cabina di regia per il contrasto alle violenze di genere. Il decreto per la sua istituzione è alla firme del Presidente Nello Musumeci. Ed a proposito di tempi la parlamentare pentastellata è tranciante: “Solo ora, dopo che è trascorso quasi un anno e mezzo, e dopo non so quanti solleciti, la Cabina di regia darà a tutti gli attori coinvolti nella attività di tutela e sostegno delle donne che subiscono violenza, un alto grado di coordinamento, garantendo così protocolli certi e l’attivazione d’interventi rapidi ed efficaci”. Per quanto riguarda la retta per le case di accoglienza c’è da registrare un aumento da 32 a 63 euro al giorno. Ma anche in questo caso Zafarana pone la vertenza tempo: “Per erogare i fondi ordinari è passato un anno”.