Charlie Hebdo si schiera a favore delle proteste in Iran e lo fa con una serie di vignette satiriche che, ancora una volta, fanno discutere il mondo.
Charlie Hebdo, il celebre settimanale satirico francese, non ignora la situazione delle rivolte in Iran e produce una serie di vignette satiriche sul leader supremo Khamenei che – ancora una volta – fanno discutere il mondo.
Charlie Hebdo, le vignette su Iran e Khamenei
Sul settimanale satirico sono apparse delle vignette sulle proteste in Iran, che vanno ormai avanti da diverso tempo – nello specifico dalla tragica morte della giovane Mahsa Amini dopo un arresto da parte della polizia morale iraniana – e che hanno già provocato numerose vittime.
Charlie Hebdo si schiera a favore delle proteste e contro il regime di Teheran, mostrando vicinanza agli iraniani ma anche ricordando l’attentato subìto dalla testata francese il 7 gennaio del 2015 (rivendicato, tra l’altro, tra estremisti islamici).
“Le dessin satirique, guide suprême de la liberté”, “Il disegno satirico, guida suprema della libertà“: questo è il titolo che accompagna la vignetta in copertina e che annuncia il concorso dedicato alle vignette satiriche della guida suprema dell’Iran.
Le numéro de la semaine est à retrouver chez votre marchand de journaux ou sur https://t.co/5SPrx5RObP ! pic.twitter.com/zdhEXXzVy5
— Charlie Hebdo (@Charlie_Hebdo_) January 4, 2023
Il concorso #MullahsGetout
#MullahsGetOut (Andatevene Mullah) è il nome del concorso ideato da Charlie Hebdo, che prevedeva da parte dei partecipanti l’invio di vignette su Khamenei, leader politico e religioso supremo dell’Iran. Delle oltre 300 arrivate (molte anche da rifugiati iraniani all’estero) dall’8 dicembre scorso in poi, il direttore del settimanale francese ne ha scelte 35.
“Ogni partecipante ha vinto un posto all’Inferno”, si legge nel titolo satirico che accompagna l’elenco e le vignette disegnate dai vincitori di #MullahGetOut.
Le reazioni
La mossa di Charlie Hebdo è stata senza dubbio coraggiosa, specialmente dopo i trascorsi con il mondo islamico: quella della testata francese è al tempo stesso satira e una presa di posizione nell’ambito di una questione politica che sta interessando il mondo intero.
Naturalmente, però, le vignette satiriche hanno avuto i loro effetti. Nello specifico, il Governo iraniano ha annunciato la chiusura dell’Istituto di ricerca francese (Ifri) a Teheran. Un gesto che si configura come una dura risposta dell’ayatollah Khamenei a quella che ha ritenuto “un’azione offensiva” da parte del giornale satirico francese. Charlie Hebdo, nello specifico, per il Governo iraniano “usa il nobile concetto di libertà di espressione come copertura per atti controculturali e per la profanazione degli esseri umani, della dignità umana e dei valori morali e religiosi”. Queste le parole usate dal Ministero degli Esteri in una nota sulla decisione sopra menzionata.
Diversa, invece, la replica della Francia. Il Ministro degli Esteri francese Catherine Colonna, infatti, commenta: ”La cattiva politica è quella che sta facendo l’Iran”. Anche questa risposta sembra un segno di vicinanza ai protestanti iraniani ma anche alla scelta di Charlie Hebdo di pubblicare le vignette contro Khameini.
🔴🗣️ "La mauvaise politique est celle qui est suivie par l'#Iran" : la réaction de Catherine Colonna (@MinColonna) après la mise en garde de l'Iran face à la publication dans #CharlieHebdo de caricatures jugées "insultantes" | @agindre dans #LesMatinsLCI. pic.twitter.com/kVM98ntIua
— LCI (@LCI) January 5, 2023
Fonte immagine: Charlie Hebdo