Schwa, petizione contro la "e" capovolta, cos'è e perché si usa - QdS

Schwa, petizione contro la “e” capovolta, cos’è e perché si usa

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Schwa, petizione contro la “e” capovolta, cos’è e perché si usa

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mercoledì 09 Febbraio 2022

Scontro linguistico su uno dei simboli che sta prendendo sempre più piede nella scrittura online, l'iniziativa ha già raccolto quasi 10 mila firme

Parte dalla Sardegna la discussa petizione contro lo schwa (Ə), la “e” capovolta che viene sempre più utilizzata sul web. L’iniziativa, che ha subito fatto scalpore sui social, è stata lanciata da Massimo Arcangeli, docente ordinario di Linguistica italiana all’Università di Cagliari.

“Siamo di fronte a una pericolosa deriva, spacciata per anelito d’inclusività da incompetenti in materia linguistica, che vorrebbe riformare l’italiano a suon di schwa”, si legge nella petizione su Change.org. “I promotori dell’ennesima follia, bandita sotto le insegne del politicamente corretto, pur consapevoli che l’uso della “e” rovesciata non si potrebbe mai applicare alla lingua italiana in modo sistematico, predicano regole inaccettabili, col rischio di arrecare seri danni anche a carico di chi soffre di dislessia e di altre patologie neuroatipiche”.

Anche Barbero e Cacciari tra i firmatari

La petizione ha raggiunto quasi le 10 mila firme e tra i firmatari troviamo Luca Serianni, Edith Bruck, Massimo Cacciari e Alessandro Barbero. Per i firmatari dell’appello, “lo schwa e altri simboli (slash, asterischi, chioccioline, ecc.), oppure specifici suoni (come la “u” in “Caru tuttu”, per “Cari tutti, care tutte”), non sono motivati da reali richieste di cambiamento. Sono invece il frutto di un perbenismo, superficiale e modaiolo, intenzionato ad azzerare secoli e secoli di evoluzione linguistica e culturale con la scusa dell’inclusività”.

Che cos’è lo schwa

Lo schwa corrisponde al simbolo Ə e fino a poco tempo fa non era un carattere molto utilizzato nelle lingue europee. L’attuale diffusione è dovuta alla necessità di rendere i termini che usiamo per comunicare più rispettosi dei valori dell’inclusività e della parità di genere, abolendo la predominanza dell’utilizzo del genere maschile con riferimento ai plurali di sostantivi e aggettivi riferiti a gruppi di soggetti misti. Nell’alfabeto fonetico internazionale lo schwa è utilizzato per identificare correttamente la pronuncia di alcune parole anche molto diffuse: lo Ə corrisponde al suono della “u” nella parola inglese survive o ancora alla “a” di “about”. Nella lingua inglese quasi tutte le vocali hanno un suono che corrisponde a quello dello schwa. 

Quando nasce

Lo schwa ha origine nel Medioevo e nella lingua ebraica. Sul significato ci sono versioni differenti: secondo alcuni l’etimologia risale alla parola ebraica “shav”, che significa niente; c’è invece chi pensa che sia legata al concetto di “uguale”. Oggi lo schwa nella lingua ebraica è utilizzato per identificare i due puntini posti sotto una consonante che indicano una vocale brevissima che quasi non è pronunciata. 

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