La Giunta comunale di Catania, guidata dal sindaco Enrico Trantino, ha approvato la delibera che segna un passaggio decisivo per la realizzazione della Linea Pilota per microchip nell’area industriale etnea, parte integrante del programma europeo Chips Act. Si tratta di un progetto di portata strategica per l’Italia e l’Europa, che vede nella città di Catania uno dei poli centrali per lo sviluppo di semiconduttori di potenza di nuova generazione, con applicazioni che spaziano dalla mobilità elettrica alle telecomunicazioni, dal fotovoltaico all’industria avanzata.
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L’impianto sorgerà su un’area di 80.150 metri quadrati di proprietà comunale, concessa in diritto di superficie per 50 anni al Consorzio Chip4Power, costituito dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (socio di maggioranza), dal Centro Italiano per il design dei circuiti integrati a semiconduttore, dal Consorzio Nazionale Interuniversitario per la Nanoelettronica e dalla Fondazione Bruno Kessler. Sarà realizzata una struttura tecnologica di circa 7.000 metri quadrati, con una clean room e apparecchiature avanzate per la prototipazione di dispositivi in carburo di silicio e nitruro di gallio. L’investimento complessivo supera i 220 milioni di euro, di cui 19 milioni destinati alla costruzione dell’edificio, finanziati attraverso il Fondo di Sviluppo e Coesione della Regione Siciliana.
I dettagli dell’opera
Il progetto PL4-WBG, coordinato dal CNR, è uno dei quattro selezionati a livello europeo dal Chips Joint Undertaking e consentirà all’Italia di giocare un ruolo da protagonista nel settore dei semiconduttori, contribuendo all’obiettivo dell’Unione Europea di raddoppiare entro il 2030 la produzione di chip e ridurre la dipendenza dai paesi extra-UE.
Chips Area, assegnata la zona a Catania. Le parole del sindaco
“Per il Comune di Catania -ha spiegato il sindaco Enrico Trantino– la delibera rappresenta non solo un atto di indirizzo istituzionale, ma anche una scelta di politica industriale e di sviluppo strategico del territorio. La messa a disposizione del terreno comunale, senza oneri diretti per il bilancio cittadino, consente di attrarre investimenti e generare ricadute concrete in termini di occupazione, innovazione e formazione. La linea pilota -ha aggiunto il primo cittadino- creerà centinaia di posti di lavoro altamente qualificati, rafforzerà il ruolo dell’Etna Valley come distretto tecnologico di rilievo internazionale e offrirà nuove opportunità di collaborazione tra imprese, università ed enti di ricerca. Abbiamo scelto di mettere a disposizione un bene del nostro patrimonio affinché possa diventare motore di crescita, sviluppo e prestigio per Catania, che si candida si candida a diventare una delle capitali europee dell’innovazione microelettronica. È un investimento -ha proseguito Trantino- che guarda al futuro dei nostri giovani, contrastando la fuga dei talenti e offrendo opportunità di lavoro qualificato. La Linea Pilota per i microchip è molto più di un’infrastruttura tecnologica: è la dimostrazione che, quando le istituzioni lavorano in sinergia con il mondo della ricerca e dell’impresa, si possono raggiungere traguardi di respiro internazionale”.
L’iter amministrativo per garantire la disponibilità giuridica
Il Comune di Catania, attraverso la Direzione Patrimonio, ha seguito l’iter amministrativo necessario per garantire la disponibilità giuridica dell’area, condizione essenziale per l’avvio delle attività progettuali, e continuerà a svolgere un ruolo di raccordo istituzionale tra Regione Siciliana, CNR e Consorzio Chip4Power che avrà sede nel capoluogo etneo.
Una forte innovazione di alto livello per la città
La Linea Pilota di Catania, unica nel suo genere in Italia, rafforza la vocazione tecnologica della città e la proietta in un contesto europeo di altissimo livello. Grazie a questo intervento, l’area industriale etnea si rafforza come hub di ricerca e produzione avanzata, con effetti moltiplicatori sull’economia locale, sull’attrazione di investimenti esteri e sulla formazione di nuove competenze professionali

